Sergio Romano, Corriere della Sera 21/11/2008, 21 novembre 2008
Caro Romano, ho letto che in Francia è stato catturato, nella regione dei Pirenei, un capo dell’Eta responsabile di sanguinosi attentati in cui sono morti agenti spagnoli della Guardia Civil
Caro Romano, ho letto che in Francia è stato catturato, nella regione dei Pirenei, un capo dell’Eta responsabile di sanguinosi attentati in cui sono morti agenti spagnoli della Guardia Civil. Anche in questo caso le autorità francesi si comporteranno come con i brigatisti italiani in virtù della linea di condotta adottata da Mitterrand o ci saranno due pesi e due misure? Giovanni Ghio giovannighio@virgilio.it Per molto tempo le autorità francesi hanno dato alla Spagna una collaborazione modesta e insoddisfacente. Ma dal 1984, durante la presidenza Mitterrand, la collaborazione è diventata piena ed efficace. Si potrebbe sostenere quindi che Sarkozy faccia ora alla Spagna un trattamento diverso da quello praticato all’Italia. Vi è tuttavia una differenza. In Spagna l’Eta continua a combattere lo Stato e rappresenta una minaccia alle sue istituzioni. In Italia le Brigate Rosse e altri «gruppi combattenti» degli anni Settanta e Ottanta hanno cessato di rappresentare un pericolo. Sul trattamento dei loro veterani (prigione o clemenza) è possibile quindi avere opinioni diverse. Continuo a pensare tuttavia che il presidente francese, revocando la consegna di Marina Petrella alle autorità italiane, abbia commesso un duplice errore. Si è opposto a un provvedimento di elementare giustizia e ha lasciato intendere implicitamente (anche se non era nelle sue intenzioni) che Petrella non avrebbe ricevuto in Italia le cure di cui ha bisogno.