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 2008  novembre 19 Mercoledì calendario

Il Riformista, mercoledì 19 novembre 2008 Mangia tre chili di carne al giorno, è alto due metri per 144 chili e una volta per difendere il suo cane ha ucciso un cinghiale a coltellate, sottolineando: «Mi capita spesso»

Il Riformista, mercoledì 19 novembre 2008 Mangia tre chili di carne al giorno, è alto due metri per 144 chili e una volta per difendere il suo cane ha ucciso un cinghiale a coltellate, sottolineando: «Mi capita spesso». Raccontato così, Nikolai Valuev, campione del mondo Wba dei pesi massimi, più che il "gigante russo", come ama farsi chiamare nel sito personale, appare un mostro capace di annichilire, con la presenza, e annientare, con la forza, qualsiasi avversario. E l’attuale Evander Holyfield, nonostante la gloriosa carriera alle spalle, non pare alla sua altezza, visti anche i 189 centimetri. Ma Valuev è molto più di quello che lasciano trasparire i suoi muscoli. Nato a San Pietroburgo nel ”73, a 16 anni era nazionale juniores di pallacanestro e poi ha praticato anche il lancio del disco, sport decisamente meno remunerativo della boxe, nella quale a vent’anni ha debuttato tra i professionisti. Ingaggiato dalla scuderia tedesca della Saurland Event, nel ”99 conquista il titolo russo e una vittoria dopo l’altra, anche contro Paolo Vidoz, nel 2005, arriva alla cintura Wba, conquistata ai punti contro lo statunitense, d’origini portoricane, John Ruiz. Dopo 49 vittorie e un no contest si è fermato sul più bello il 14 aprile 2007, quando a Stoccarda Ruslan Ghagaev lo ha sconfitto ai punti. Rocky Marciano concluse la sua carriera imbattuto con 49 successi. Il titolo lo ha conquistato alla Max-Schmeling Sporthalle di Berlino contro Ruiz, che sperava di avere un cuore più grande dei muscoli di Valuev. Nikolai si è ripreso la corona e ha messo in bacheca la vittoria numero 50, 34 prima del limite. Chissà se la fame di soldi di Evander Holyfield saprà arginare i cazzotti di Valuev. Malignità? L’ex campione del mondo dei massimi ha debiti con il fisco, con le banche e con l’ex moglie, peggio di così. Qualche mese fa una sua villa è stata venduta all’asta a seguito di un pignoramento. vero anche che se Holyfield il 20 dicembre, a Zurigo, dovesse battere Valuev diventerebbe a 46 anni il campione del mondo dei massimi più vecchio della storia del pugilato superando il record di George Foreman, con il quale ha incrociato epicamente i guantoni. Nikolai, però, è un boxeur da prendere con le molle, non solo fisicamente ma anche psicologicamente, perché il suo sguardo racconta un mondo, dietro quei muscoli, fatto di letture impegnate, da Tolstoj ad Agata Christie, e poesie, come quella con la quale ha conquistato la moglie, Galya, che gli ha dato un maschio e una femmina. Ama andare a caccia e ha recitato anche in due film; in Stonehead ha impersonato un ex pugile che aveva perso la memoria e la pellicola è stata premiata al Window to Europe. Insomma The Beast from the East, come l’hanno ribattezzato gli americani, è il personaggio del pugilato del terzo millennio, quello che si è lasciato alle spalle i Tyson e le mitiche sfide statunitensi. Quello stesso Tyson che in un incontro allucinante staccò un pezzo di orecchio a Evander Holyfield. Sembrano Apollo Creed e Ivan Drago: vecchio e un po’ patetico il primo, freddo, giovane e potente il secondo. Non sappiamo se Holyfield salirà sul ring con i calzoni a stelle e strisce e gli stivali della stessa foggia con le frange, ma sarà certamente un match che potrebbe segnare la storia del pugilato mondiale e riportare un po’ di pubblico e interesse in questo sport. In Rocky IV Apollo Creed muore sotto i colpi di Ivan Drago perché non vuole gettare la spugna, questione d’onore e di politica, Usa contro Urss. Holyfield invece punta alla borsa, l’unica speranza è che non sia un incontro farsa come tanti che siamo stati costretti a vedere negli ultimi anni. Fondamentale che il pugile di Atmore, dove è nato nel ”62, ci arrivi preparato, perché dai pugni di Valuev non lo proteggerà nemmeno lo scudo spaziale. Francesco Caremani