Financial Times, 19 Novembre 2008, 19 novembre 2008
Attorno a Copenaghen negli scorsi anni sono sorti nuovi eleganti quartieri, dove gli architetti hanno combinato praticità e bellezza fino a ottenere alcune delle più belle aeree abitative moderne del mondo
Attorno a Copenaghen negli scorsi anni sono sorti nuovi eleganti quartieri, dove gli architetti hanno combinato praticità e bellezza fino a ottenere alcune delle più belle aeree abitative moderne del mondo. Sfortunatamente molte di quelle case ora sono vuote, perché i costruttori non riescono a venderle. La crisi, difatti, si sta respirando anche nell’economia danese, indicata spesso come modello all’estero per la sua capacità di abbinare una crescita sopra la media a un mercato del lavoro flessibile con un’alta qualità della vita e una generosa politica sociale. La crescita dei tassi d’interesse e l’esplosione della bolla immobiliare danese stanno mettendo a dura prova l’economia nazionale. La banca centrale di Danimarca ha dovuto alzare i tassi di interesse per evitare la svalutazione della corona, e oggi il costo del denaro danese è di 175 punti superiore a quello europeo. Non solo, il sistema di ”flexsecurity” danese, che consente alle imprese di assumere e licenziare con molta facilità, ora sta mostrando i suoi limiti: il mercato del lavoro è saturo, la popolazione invecchia e i disoccupati preferiscono stare a casa mantenendosi con l’assegno statale piuttosto che uscire a cercare un lavoro. Il governo sta pensando di abbassare la tassazione dei redditi dall’attuale aliquota del 63 per rilanciare l’occupazione. L’esecutivo liberal-conservatore guidato da Anders Fogh Rasmussen intende anche tentare di convincere la popolazione a entrare nell’euro, una scelta bocciata dai danesi col referendum del 2000.