The Financial Times, 19 Novembre 2008, 19 novembre 2008
La sudcoreana Daewoo Logistics si è assicurata 1,3 milioni di ettari di terreno in Madagascar. Ha preso i campi – che equivalgono a metà del territorio del Belgio – in affitto dal governo per i prossimi 99 anni, e li utilizzerà per coltivare mais e produrre olio di palma, da rispedire poi nella Corea del Sud
La sudcoreana Daewoo Logistics si è assicurata 1,3 milioni di ettari di terreno in Madagascar. Ha preso i campi – che equivalgono a metà del territorio del Belgio – in affitto dal governo per i prossimi 99 anni, e li utilizzerà per coltivare mais e produrre olio di palma, da rispedire poi nella Corea del Sud. L’acquisto dei campi in terreni stranieri è un chiaro segno di come le nazioni occidentali stiano cercando di garantirsi futura sicurezza sull’approvvigionamento di cibo dopo la crisi che quest’anno ha portato a livelli mai visti i prezzi di mais e riso. La Fao ha notato la cosa, segnalando che queste operazioni rischiano di creare un sistema ”neocoloniale”. Ad accrescere le preoccupazioni il fatto che i terreni presi da Daewoo, secondo le stime del governo statunitense, rappresentano circa la metà dei territori coltivabili del Madagascar. Da lì Daewoo si aspetta di ricavare circa la metà del fabbisogno di mais sudcoreano. Anche la Al-Qudra, un holding di Abu Dhabi, progetta una mossa simile: ha parlato di acquistare 400 mila ettari di terre coltivabili in Africa e Asia prima della fine del primo quarto del 2009. Il primo ministro etiope Meles Zenawi si è detto ”molto desideroso” di offrire migliaia di ettari alle nazioni del Medio Oriente.