la Repubblica 19/11/2008, 19 novembre 2008
Il paese più "liquido" del pianeta, la Cina, ricomincia ad affacciarsi sui mercati finanziari occidentali come potenziale acquirente? E´ questa l´impressione da alcuni segnali - ancora cauti - lanciati da alcuni grandi gruppi di Pechino e Shanghai
Il paese più "liquido" del pianeta, la Cina, ricomincia ad affacciarsi sui mercati finanziari occidentali come potenziale acquirente? E´ questa l´impressione da alcuni segnali - ancora cauti - lanciati da alcuni grandi gruppi di Pechino e Shanghai. Tra questi China Life, numero uno mondiale nell´assicurazione vita. Il suo direttore finanziario Liu Lefei ha dichiarato che la crisi dei mercati finanziari non è certo conclusa, e tuttavia China Life ritiene si stia avvicinando il momento di cominciare a fare acquisizioni all´estero. Forse addirittura «nei prossimi mesi». Alcune indiscrezioni indicano in China Life il potenziale acquirente delle filiali asiatiche di Aig. Se così fosse, vorrebbe dire che i grandi gruppi cinesi non sono stati definitivamente "scottati" dalle perdite subìte nelle loro recenti puntate all´estero. Le disavventure più celebri hanno avuto per protagonisti un´altra compagnia assicurativa, Ping An, che ha comprato il 5% della banca belga Fortis e ha poi subìto una perdita di 2,3 miliardi di dollari; la China Investment Corporation (Cic) a sua volta è entrata nel capitale di Morgan Stanley e della società di private equity Blackstone poco prima che entrambe crollassero in Borsa. In seguito a quei pessimi affari, dai leader della Repubblica Popolare era giunto l´ordine di congelare gli investimenti finanziari all´estero. China Life però potrebbe essere "esentata" dal divieto, per premiarla della sua prudenza precedente: finora la compagnia assicurativa leader mondiale era rimasta essenzialmente concentrata sui mercati domestici, e dispone di oltre 3 miliardi di euro di liquidità. Federico Rampini [il gigante della birra] La società belgo-brasiliana InBev conquista anche il marchio americano Budweiser (il più venduto nel mondo) e diventa la prima produttrice di birra a livello planetario. L´accordo è stato ratificato ieri, dopo che le autorità di concorrenza americane avevano dato via libera all´operazione vincolandola ad alcune condizioni. L´acquisto da parte di InBev della società Anheuser- Busch che possiede tra gli altri il marchio Budweiser è costato 52 miliardi di dollari. Il nuovo gruppo si chiamerà Anheuser-Busch InBev, avrà sede a Lovania in Belgio ed il suo titolo sarà trattato dal 20 novembre come ABI alla borsa Euronext a Bruxelles. InBev, che finora era titolare di alcuni prodotti ben noti, come Stella Artois, Beck´s e Bass ma soprattutto di centinaia di marchi a diffusione locale, può contare su una rete di distribuzione capillare ed estesa in tutto il globo. L´obiettivo strategico dell´operazione è quello di spingere la diffusione del marchio Budweiser anche sui mercati asiatici e dell´Est Europa per compensare la contrazione del mercato americano. Andrea Bonanni