Claudio Plazzotta, ItaliaOggi 18/11/2008, 18 novembre 2008
I quotidiani salvano i conti Avranno pure i giorni contati secondo le previsioni di alcuni futurologi di grido, ma i quotidiani continuano a salvare, o perlomeno ad aggiustare, i conti delle case editrici
I quotidiani salvano i conti Avranno pure i giorni contati secondo le previsioni di alcuni futurologi di grido, ma i quotidiani continuano a salvare, o perlomeno ad aggiustare, i conti delle case editrici. sui periodici, infatti, che in questo momento si sta abbattendo la scure dei tagli agli investimenti pubblicitari. Ed è proprio sul comparto periodici che alcuni editori stanno ragionando per razionalizzare, licenziare, eventualmente dismettere rami di azienda. Tra i big della carta stampata, la leadership per fatturato, nei primi nove mesi del 2008, va sempre al gruppo Rcs, con i suoi quasi 2 miliardi di euro di ricavi. I conti di via Rizzoli sono sostenuti dal buon andamento della pubblicità dei quotidiani in Italia (+2,1% sui primi nove mesi 2007), grazie soprattutto alla Gazzetta dello Sport (+18,7%) e alla free press (+2%). Male, invece, proprio l’area periodici che perde ricavi da edicola (-15,1%). Il prossimo 16 dicembre verrà presentato al mercato il nuovo piano industriale, nel quale potrebbero esservi novità proprio circa il settore periodici. Al secondo posto della graduatoria fatturati c’è Mondadori, con 1,3 miliardi di euro. I ricavi del gruppo presieduto da Marina Berlusconi scendono soprattutto in Italia, e in particolare nell’area periodici che fa segnare un -12,5%. A Segrate c’è già stata la chiusura di qualche testata ritenuta poco strategica. Non si è mai passati alla fase di razionalizzazione del personale, minaccia che ora potrebbe diventare più concreta. Non è una possibilità, ma un fatto, invece, il piano di tagli del gruppo Espresso, che potrebbe riguardare circa 150 unità nell’arco di un triennio. Terzo, e quindi sul podio, per fatturato (a 762 milioni nei primi nove mesi del 2008), il polo editoriale di Carlo De Benedetti cala del 10% nella pubblicità area periodici (la concessionaria Manzoni è alla ricerca di un a.d. e la raccolta pubblicitaria del gruppo, negli ultimi tre mesi luglio-settembre, è scesa del 7%), del 7,3% nella pubblicità di Repubblica, tiene bene la locale Finegil (+3,4%) mentre piccole delusioni arrivano dalle radio (-4,8%) e, soprattutto, dalla tv: All Music continua a non decollare, sul piano dei conti (-6,4%). Al quarto posto per fatturati c’è Il Sole-24 Ore, con 421 milioni di euro. Il gruppo editoriale guidato dall’a.d. Claudio Calabi, finora, è il più penalizzato dalla borsa, con una capitalizzazione molto bassa (attorno ai 120 milioni di euro) rispetto al fatturato. Il quotidiano, comunque, si è mosso discretamente, con ricavi in calo di appena l’1,8% e una raccolta pubblicitaria sostanzialmente stabile. Di certo sul gruppo pesano i quasi 2 mila dipendenti, di cui circa 470 giornalisti. Molto male Radio 24, che pure nei primi nove mesi del 2008 ha perso 9,4 milioni di euro, dopo averne persi 9 milioni anche nel periodo gennaio-settembre 2007. Il più coccolato da piazza Affari è invece Caltagirone editore, controllato da Francesco Gaetano Caltagirone, al quinto posto per ricavi (circa 218 milioni nei primi nove mesi) ma ben capitalizzato rispetto alla concorrenza (quasi 270 milioni di valore borsistico). Da segnalare la sintesi eccessiva dei comunicati sui conti del gruppo, e un sito poco aggiornato, dove non sono ancora reperibili né il comunicato stampa né la trimestrale al 30 settembre 2008. Chiudono la graduatoria dei primi sette il polo editoriale di Urbano Cairo e quello di Andrea Riffeser Monti. Cairo ha conti molto sbilanciati sul fronte pubblicitario: in particolare, il fatturato che gli deriva dalla tv (ovvero quasi esclusivamente la raccolta di La7) è di circa 91 milioni su 191 milioni di ricavi. Fondamentale, quindi, il rinnovo della concessione per la raccolta di La7, in scadenza il prossimo dicembre, al quale in queste ore si sta lavorando con i vertici di Telecom Italia Media. Indiscrezioni darebbero Cairo interessato, eventualmente, anche a qualche testata Rcs, nel caso in cui l’a.d. di via Rizzoli, Antonello Perricone, decidesse di alleggerire il gruppo di qualche settimanale o mensile con i conti in rosso. Poligrafici editoriale, infine, chiude il periodo gennaio-settembre con ricavi di quasi 190 milioni, in linea col 2007, ma una perdita di 9,2 milioni. Un rosso preoccupante, che sarà risanato, come già annunciato da Riffeser, anche con pesanti tagli del personale.