Da ཿLa vita è un telefilm di Leopoldo Damerini e Chiara Poli, 2008, Ed. Garzanti, pp. 373, 18 novembre 2008
Voglio raccontarti una favola iraniana. Parla di un piccolo uomo che si chiama George W. Bush. C’era una volta George che prese un Paese ricco e lo sprofondò nel debito
Voglio raccontarti una favola iraniana. Parla di un piccolo uomo che si chiama George W. Bush. C’era una volta George che prese un Paese ricco e lo sprofondò nel debito. Non riusciva neanche a dire la parola «terrorista», li chiamava «tu-risti» e quando Georgie non è riuscito a trovare armi di distruzione di massa si è infilato sotto le coperte vestito come un cow-boy. E si è messo a piangere? No! Si è alzato, si è messo un vestito e ha fronteggiato il mondo come se sapesse esattamente cosa stava facendo (Nasim, Whoopi). *** New York è l’immagine del sesso: c’è chi lo fa, chi cerca di farlo, chi non riesce a farlo. Per forza la città non dorme mai, è troppo impegnata a cercare di farsi scopare (Carrie Bradshaw, Sex and the City). *** Sono di New York: geneticamente programmato per detestare tutto, tranne Manhattan (Derek Shepherd, Grey’s Anatomy). *** Non ci sono trentenni disponibili sulla piazza di New York. Giuliani li ha fatti sloggiare insieme ai barboni (Miranda Hobbes, Sex and the City). *** Per questo amo l’America: qualunque cosa è possibile (Gabrielle Solis, Desperate Housewives).