Alessandra Paolini, la Repubblica 18/11/2008, 18 novembre 2008
ROMA - Vigili urbani sui bus, anziché nel traffico, per far capire ai cittadini che il Campidoglio c´è e veglia su di loro? No grazie
ROMA - Vigili urbani sui bus, anziché nel traffico, per far capire ai cittadini che il Campidoglio c´è e veglia su di loro? No grazie. E il piano sicurezza del duo Alemanno-Mori, per contrastare la criminalità romana, si stoppa ancor prima di cominciare. A farlo saltare, almeno per il momento, è un´accesa protesta sindacale. I rappresentanti dei caschi bianchi, prima di salire sui mezzi pubblici, vogliono capire "chi -fa - cosa". I controlli sugli autobus e i sui tram della capitale avrebbero dovuto cominciare oggi. Disposti per proteggere i passeggeri - specie di sera - da borseggiatori, ubriachi, accattoni e ambulanti abusivi. Con verifiche a tappeto su minori sfruttati ed extracomunitari irregolari. Ma a rovinare la festa ci hanno pensato i sindacati: appena ricevuta la circolare del comandante del corpo che dava il via al nuovo servizio è scattato lo stato di agitazione. Per la prima volta tutte le sigle unite in un unico fronte del no. Una serie di assemblee sono state convocate all´improvviso in tutte le sedi dei diciannove gruppi municipali. Mandando così all´aria l´ambizioso progetto di visibilità delle forze dell´ordine messo a punto da Mario Mori, ex generale del Sisde, cui il sindaco Alemanno ha affidato la gestione dei piani della sicurezza urbana. Intuibile l´irritazione di Alemanno, ma fermo l´atteggiamento dei sindacati: «Prima bisogna capire meglio le nostre funzioni», spiegano. «Per garantire la sicurezza dei cittadini dobbiamo innanzitutto noi lavorare in sicurezza», precisa Alessandro Marchetti, segretario aggiunto del Sulpm. Insomma, i vigili urbani di Roma vogliono mezzi e strumenti idonei: ovvero pistole d´ordinanza, spray urticanti e bastoni di distanziamento. Come stabilito dal regolamento, approvato ad agosto e che giace ancora in consiglio comunale. «Se un ubriaco cerca di colpirmi dentro a un bus con una bottiglia rotta io come faccio? Come mi difendo e come difendo i passeggeri?», continua Marchetti. «Certo, in un ambiente come un mezzo pubblico non posso tirare fuori un´arma, perché troppo pericoloso, né la bomboletta al peperoncino. Ma il bastone per colpirlo alle braccia o alle gambe, quello mi serve. Invece, adesso, ho solo le manette. Che ci faccio? Alla fine, tra un vigile e un semplice controllore dell´Atac non c´è differenza». I controllori già. Perché all´inizio di novembre proprio il paragone con loro aveva quasi mandato a monte la stessa operazione pensata in via sperimentale sui vagoni del metrò. bastato il semplice sospetto che agli agenti della municipale venisse chiesto di verificare anche i titoli di viaggio, oltre ai documenti dei passeggeri, per fare scoppiare una mezza rivolta. E fu subito previsto l´affiancamento del personale Met.Ro. «Di sicuro né sui bus né sui tram chiederemo mai un biglietto», dice il segretario del Sulpm. «Non per un fatto di surplus lavorativo, ma per una questione di ruoli». Con l´agitazione dei sindacati i vigili hanno già portato a casa un risultato. Alemanno ha convocato, per giovedì, un tavolo di confronto sulla Sicurezza intorno al quale sederanno il generale Mori, il comandante della polizia municipale Angelo Giuliani, il vice capo di Gabinetto Tommaso Profeta. E i sindacati, naturalmente. ALESSANDRA PAOLINI PER LA REPUBBLICA DI MARTEDì 18 NOVEMBRE 2008