Diario, 31 ottobre-13 novembre 2008, 13 novembre 2008
Caro Babbo Natale, sono un povero precario scolastico e ti scrivo per chiederti un piccolo regalo, visto che il 25 dicembre si avvicina
Caro Babbo Natale, sono un povero precario scolastico e ti scrivo per chiederti un piccolo regalo, visto che il 25 dicembre si avvicina. Non ti chiedo un ruolo, magari un ruolo nuovo fiammante, con il cambio di classe di concorso incorporato. Non ti chiedo una scuola vicino a casa mia, per svegliarmi tardi e raggiungere a piedi la classe senza i soldi per il pieno di benzina. Non ti chiedo di non vedere più la scuola italiana ridotta così, con migliaia di colleghi messi in mezzo a una strada (...). Non ti chiedo di non essere picchiato dai ragazzi, di avere più stipendio, di poter pensare a me come a un educatore e non come a un burocrate. Di non dover litigare con il preside perchè metto voti troppo bassi e così i ragazzi cambiano scuola (perchè la scuola è diventata un’azienda e ci tiene a non perdere clienti...). Non ti chiedo di avere Marco Lodoli come ministro dell’Istruzione, dopo che un plebiscito popolare abbia spedito Berlusconi, Brunetta e la Gelmini in Isvizzera. (...). Non ti chiedo niente di tutto ciò. Ti chiedo solo una piccola cosa: un biglietto per venire a stare a casa tua, a fare le renna. Ti prego, rispondimi... Alessandro Paris LETTERA PUBBLICATA da un lettore