Varie, 18 novembre 2008
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Schiavon Giovanni
• Treviso 25 febbraio 1940. Magistrato. «Sono lontani i tempi in cui il giudice Giovanni Schiavon, già capo degli ispettori del ministero della Giustizia, veniva preso di mira dal Guardasigilli leghista Roberto Castelli: era il 2005 e lui, Schiavon, mise in gioco la sua poltrona ministeriale dopo aver firmato un appello insieme ad altri 150 giuristi contro la riduzione delle pene per i responsabili di bancarotta fraudolenta. Così oggi – visto che il tempo è capace di sanare le vecchie ferite – il giudice Schiavon e la Lega hanno fatto la pace. Hanno dimenticato il passato con una vigorosa stretta di mano nella roccaforte di Treviso il cui Tribunale oggi è presieduto, appunto, dall’ex capo degli ”007” ministeriali che è originario di Montebelluna. E questo armistizio è stato accompagnato da un dono molto particolare che il sindaco Gian Paolo Gobbo e il ministro Luca Zaia (Politiche agricole) hanno voluto consegnare personalmente al presidente del tribunale: ”Ecco la bandiera della nostra nazione, la regione Veneto”, hanno detto i leghisti al cospetto del giudice Schiavon. E lui senza batter ciglio ha disposto che il vessillo della Serenissima venisse issato su uno dei pennoni di palazzo di Giustizia dichiarando al Corriere del Veneto: ”L’idea mi piace molto, trovo sia positiva come espressione del territorio veneto”. C’è però un sottile gioco cromatico dietro l’iniziativa politica della Lega che non convince del tutto il Consiglio superiore della magistratura, tanto che la I commissione (incompatibilità funzionale e ambientale) ha [...] aperto una pratica sul caso Schiavon. La bandiera storica della Serenissima – quella adottata da Umberto Bossi come simbolo della liberazione del Nord – evidenzia un leone di San Marco con la Bibbia su sfondo rosso mentre quella ufficiale della regione Veneto cambia colore: leone con la Bibbia su sfondo blu e bordo rosso. Insomma, sul tribunale di Treviso sventola la bandiera della regione ma la Padania, l’organo ufficiale della Lega, ha rivendicato l’iniziativa politica [...] La I commissione del Csm presieduta dal ”laico” Ugo Bergamo chiederà spiegazioni al presidente Schiavon. ”Se la bandiera fosse quella adottata da un partito politico, qualsiasi partito politico, intendiamoci, sarebbe un fatto gravissimo esporla sulla facciata di un tribunale mentre la questione cambia se la bandiera è in effetti quella della regione”, avverte il ”togato” Livio Pepino. Il consigliere di Magistratura democratica, tuttavia, non nasconde la sua incredulità perché a palazzo dei Marescialli tutti conoscono Giovanni Schiavon e sanno che è un ma-gistrato molto prudente. [...] la pratica Schiavon prevede altri due capitoli: le interviste in cui il presidente del tribunale di Treviso avrebbe parlato in termini non lusinghieri della burocrazia del Csm e del ministero e l’eventuale incompatibilità ambientale del giudice perché suo figlio esercita la professione di avvocato» (Dino Martirano, ”Corriere della Sera” 18/11/2008).