www.larepubblica.it 18/11/2008, 18 novembre 2008
PESCARA
Le elezioni per il rinnovo del Consiglio regionale d’Abruzzo, fissate per il 30 novembre e primo dicembre prossimi, potrebbero slittare di due settimane. Il Tar ha infatti concesso la pre-sospensiva dell’esclusione della lista "Per il bene comune", riservandosi una decisione il prossimo 26 novembre, data in cui, oltre al pronunciamento nel merito, si discuteranno anche i ricorsi contro la riammissione della lista del Pdl, presentati tra gli altri da La Destra, Prc e Comunisti Italiani.
Il Tar Abruzzo ha deciso di sospendere l’efficacia del provvedimento di esclusione della lista "Per il bene comune" basando il provvedimento su una determinazione del presidente del Tar. Il Tribunale ha quindi fissato per il 26 novembre prossimo la camera di Consiglio, che dovrà adottare il provvedimento definitivo, e per il 10 dicembre prossimo l’udienza di merito.
"Il ricorso è stato accolto, per il momento, con decreto, cioè una misura cautelare urgente da parte del presidente del Tar e si può dire che la lista è in corsa" ha detto l’avvocato Giulio Cerceo del foro di Pescara, che sta seguendo il caso. La lista civica nazionale "Per il bene comune" era stata esclusa due settimane fa dall’ufficio elettorale della Corte d’appello dell’Aquila per un presunto vizio di forma sui documenti di presentazione delle candidature. Se la lista dovesse essere riammessa alla competizione elettorale, il Tar indicherà, lo stesso 26 novembre, una nuova data per lo svolgimento delle elezioni. Non meno di quindici giorni di rinvio è la richiesta della lista, che candida alla presidenza Angelo Di Prospero, per recuperare il tempo perso e riprendere la campagna elettorale.
La decisione del Tar ha attivato una riflessione negli uffici elettorali delle prefetture, in riferimento a un possibile rallentamento della macchina organizzativa, soprattutto in relazione alla stampa del materiale elettorale. Tuttavia, secondo fonti interne alle prefetture, l’intenzione sarebbe quella di continuare con il programma già definito, per non trovare difficoltà se il 26 il Tar dovesse escludere definitivamente la lista alla quale è stata concessa una pre-sospensiva. La problematica è in via di approfondimento anche da parte degli uffici regionali, che sono in contatto con le stesse prefetture. Contatti sono stati avviati anche tra l’ufficio elettorale della Corte d’Appello e le stesse prefetture e la Regione.
Un’ipotesi per non mutare il calendario e non provocare un autentico terremoto è una rinuncia da parte della lista "Per il bene comune", come avvenuto a livello nazionale con la rinuncia del segretario nazionale della Dc, Giuseppe Pizza, in merito al rinvio delle elezioni politiche ottenuto dal Tar per le questioni legate al simbolo.
Un mese fa gli elettori della Provincia autonoma di Trento ebbero la notizia del rinvio delle elezioni, inizialmente fissate al 26 ottobre, al 9 novembre. La nuova data fu indicata dalla commissione elettorale centrale della Provincia autonoma dopo la sentenza del Consiglio di Stato che, accogliendo il ricorso della Lega Nord Trentino, aveva escluso dalla competizione elettorale la lista dell’Udc, schierata con il centrosinistra. Si è trattato del primo caso del genere.
Il 26 settembre scorso la Commissione elettorale aveva escluso la lista Udc per un errore formale. Il 29 settembre l’Udc aveva presentato ricorso al Tar. La riammissione, con riserva, era stata depositata il primo ottobre e confermata il 9 ottobre, giorno in cui la Lega aveva annunciato il ricorso al Consiglio di Stato, poi accolto il 17 ottobre. In questa stessa data, la Commissione elettorale provinciale di Trento aveva deciso il rinvio delle elezioni di 15 giorni, periodo minimo previsto dalla legge per garantire adeguata pubblicità ai nuovi manifesti elettorali, privi della lista esclusa.