Sara Bennewitz, la Repubblica 18/11/2008, 18 novembre 2008
I grandi soci di Seat sono in mezzo al guado. Devono scegliere se insistere nell´avventura delle Pagine Gialle - e dare il buon esempio sottoscrivendo pro quota un aumento di capitale da circa 250 milioni - oppure optare per un´altra soluzione
I grandi soci di Seat sono in mezzo al guado. Devono scegliere se insistere nell´avventura delle Pagine Gialle - e dare il buon esempio sottoscrivendo pro quota un aumento di capitale da circa 250 milioni - oppure optare per un´altra soluzione. In questo contesto, il bond Seat da 1,3 miliardi che scade del 2014 rende la questione molto complicata. Per chi crede che il gruppo degli elenchi non fallirà, tra cui i quattro fondi che insieme hanno il 50,1% di Seat, l´obbligazione è molto conveniente. Paga una cedola fissa annua dell´8%, quota a 48 e di qui alla scadenza offre un rendimento annualizzato del 26%. Investire in azioni, invece, è molto più rischioso, soprattutto se il bond Seat in quattro anni garantirà lo stesso risultato di un´ottima operazione di private equity. A meno che chi sceglie la ricapitalizzazione rispetto al bond non tema che senza la prima non si possa onorare la seconda.