Guido Santevecchi, Corriere della Sera 18/11/2008, 18 novembre 2008
ROMA – Anpac, il potente sindacato dei piloti, firma la resa nella battaglia con Cai (Compagnia aerea italiana) ma si prepara alla guerra nella nuova Alitalia: in due comunicati pubblicati ieri sul sito il presidente Fabio Berti e il vice Stefano De Carlo di fatto rinunciano alla prova di forza sulle prossime assunzioni nella nuova Alitalia, ammettendo di non essere in grado di chiedere agli iscritti di rifiutare il nuovo lavoro
ROMA – Anpac, il potente sindacato dei piloti, firma la resa nella battaglia con Cai (Compagnia aerea italiana) ma si prepara alla guerra nella nuova Alitalia: in due comunicati pubblicati ieri sul sito il presidente Fabio Berti e il vice Stefano De Carlo di fatto rinunciano alla prova di forza sulle prossime assunzioni nella nuova Alitalia, ammettendo di non essere in grado di chiedere agli iscritti di rifiutare il nuovo lavoro. Perciò si limitano a consigliare qualche forma di boicottaggio, giusto per rallentare il decollo del nuovo vettore. «Il colpo inferto alla categoria è stato durissimo ed implacabile - scrive Berti essendo stato portato da un sistema di potere trasversale e di fatto incontrastabile. Saranno necessari mesi per recuperare». Nelle prossime ore, dice Berti, sarà individuata «una strategia precisa e dettagliata su come affrontare le fasi che ci aspettano ». Ma sarà guerra. A De Carlo spetta il compito di accusare i sindacati firmatari di aver svenduto i piloti, giocando al ribasso sugli accordi di palazzo Chigi. Augusto Fantozzi, che sta gestendo l’amministrazione straordinaria di Alitalia, diventa il «Kommissario ». Mentre di Cai si dice che meriterebbe «un bel rifiuto collettivo» delle assunzioni, visti i comportamenti «immotivatamente punitivi ». Per De Carlo sarebbe questa la «fine più educativa » per Cai e i sindacati firmatari. «Ma si deve anche fare i conti con le esigenze personali e familiari dei singoli - ammette - . E nessuno si potrà mai arrogare il diritto di pretendere da qualcuno scelte predeterminate su temi così delicati e personali ». Del resto, da giorni all’interno dell’Anpac c’era la consapevolezza che la linea dura non avrebbe retto alla prova dell’assunzione. Ieri sono circolate voci, smentite dall’Anpac, di trattative già in corso tra iscritti e Cai. De Carlo però non rinuncia a minare la strada di Cai e agli iscritti consiglia di «prendere alcune precauzioni », non ritirando le raccomandate dell’assunzione o prendendo tempo sulla risposta. Tutto per ritardare il decollo della compagnia. E in effetti qualche giorno di ritardo alla fine potrebbe esserci. Oggi Fantozzi e l’amministratore Rocco Sabelli cercheranno la stretta finale sull’offerta. In serata è già convocato il Comitato di Sorveglianza, presieduto da Andrea Monorchio, che si esprimerà sull’offerta e sulla valutazione di Banca Leonardo. Solo dopo il ministro dello Sviluppo potrà autorizzare la vendita. Ma per Cai c’è ancora tanto da fare. Ad esempio portare a termine la procedura di mobilità dei lavoratori e poi assumerli uno a uno. E intanto a Fiumicino ieri i voli cancellati sono stati circa 70.