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 2008  novembre 18 Martedì calendario

MILANO

Lo choc arriva ancora una volta via web, direttamente sul sito aziendale, dal quale Citigroup, ancor prima di parlare ai dipendenti, ha dovuto affrettarsi a confermare le indiscrezioni diffuse dall’emitt ente Cnbc: il gigante newyorkese azzererà nel 2009 altri 52 mila posti di lavoro, molti dei quali attraverso la vendita di attività anche in Europa. In serata, la nuova maxi ristrutturazione da 10 miliardi di dollari, dopo già annunciata per altri 23 mila esuberi che andranno ad aggiungersi a quelli annunciati ieri, è stata presentata ai dipendenti dal numero uno Vikram Pandit. Tanti licenziamenti (tutti insieme pare non si vedessero dai tagli dell’Ibm nei primi ’90, quando persero l’impiego in 60 mila) hanno provocato la dura reazione di Andrew Cuomo, il Procuratore generale dello Stato di New York che definito «inquietante » il piano di Pandit e chiesto ai dirigenti della banca di «rinunciare ai bonus».
Nel tentativo di rassicurare gli investitori, lo stesso Pandit si è appellato a ricavi stabili, buone riserve, e un indice di solidità patrimoniale del 10,4%, dopo i finanziamenti pubblici. Ma i mercati, lungi dal sentirsi rassicurati, sono sembrati più d’accordo con Cuomo e, soprattutto di qua dell’oceano, i titoli delle banche sono stati puntualmente affossati dalle vendite.
Nella prima seduta dopo il G20 di Washington, le Borse europee (in rosso di oltre il 3%) hanno scontato anche la delusione per un vertice sotto le aspettative e il mancato piano di misure anti-crisi. E certo non è rimasto estraneo alla partenza in picchiata di Wall Street (-2,72% in chiusura) l’ingresso in recessione annunciato dal Giappone. E mentre si allunga la lista dei Paesi in affanno, il direttore del Fondo monetario internazionale, Dominique Strauss-Kahn ha fatto sapere di aver bisogno di un finanziamento straordinario di 100 miliardi di dollari. Le piazze azionarie europee hanno visto evaporare altri 125 miliardi con i crolli di banche e auto, Milano ha lasciato sul campo il 3,6% zavorrata da Intesa Sanpaolo e Unicredit. La prima in calo dell’8,19% (2,21 euro) ha portato a oltre il 50% le perdite degli ultimi 12 mesi, Piazza Cordusio sui minimi di 1,84 euro (-7,2%) è tornata a smentire le ipotesi di perdite in Russia.
Paola Pica