Emanuela Minucci, La Stampa 17/11/2008, 17 novembre 2008
EMANUELA MINUCCI
TORINO
«Noi medici non siamo degli imbalsamatori. Se qualcuno me lo chiederà andrò io personalmente a staccare il sondino di Eluana: e lo dico per scrollare il mondo della politica, più che quello dei camici bianchi». Non perde il vizio di gettare il sasso nell’insidioso stagno dei temi bioetici, il ginecologo Silvio Viale. E c’è da chiedersi per quanto tempo si sia tenuto dentro questa frase il medico del Sant’Anna di Torino diventato famoso per la sua battaglia a favore della pillola RU 486. Abortista, radicale, presidente dell’associazione Adelaide Aglietta, membro del comitato scientifico di Exit, l’associazione che si batte per un diritto a una morte dignitosa e all’eutanasia. E amico personale dei genitori di Eluana. Al punto da organizzare ormai da due anni una fiaccolata per le vie del centro di Lecco: «Se a gennaio la questione non sarà ancora risolta, saranno diciassette le rose rosse che le porteremo in ospedale, per diciassette anni di ingiustizie», spiega.
A spingere Silvio Viale a candidarsi per staccare la spina di Eluana è forse stata la decisione della presidente della Regione Piemonte Mercedes Bresso di spiegare a chiare lettere la propria posizione sul tema: «Io quella sentenza l’applicherei, come presidente e autorità sanitaria» ha dichiarato a un dibattito. E Viale ha aggiunto ai cronisti: «Certo che siamo un Paese ben strano se una presidente di Regione che dice di rispettare una legge finisce per fare notizia». Così ha deciso di prendersi anche lui una responsabilità: «Se cercano qualcuno disponibile a interrompere l’alimentazione di Eluana io mi candido. Ci vorranno quindici giorni per vederla spegnere, ma alla fine la sua volontà e quella dei suoi genitori verrà rispettata: anche se loro hanno cominciato a morire con lei, 17 anni fa, dieci dei quali in tribunale». Secondo il ginecologo, però, il problema vero in questo caso non sono i medici: «Come me ce ne sono tanti non obiettore di coscienza , il dramma vero è altrove: nelle direzioni sanitarie che sono di nomina politica. Ecco perchè dico che il problema dell’eutanasia dovrebbe essere affrontato in Parlamento, come avvenne negli Anni Settanta per aborto e divorzio». Sospira. «Ma questo non accadrà mai, perchè nell’attuale Parlamento si porrebbe subito un veto...». Secondo il medico della pillola abortiva alla fine Eluana non verrà a morire in Piemonte: «Sono tanti i presidenti di regione che non si sottrarranno, spero, all’idea di applicare una sentenza: ora sta all’azienda sanitaria di Lecco cercare la struttura e i medici. Se poi non li trovasse, ribadisco, io sono a disposizione».
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