Fabrizio Gatti, L’espresso, 20 novembre 2008, pag. 82, 20 novembre 2008
L’espresso, 20/11/2008. Il business degli aeroporti è colossale. Una stima di 8 miliardi l’anno e migliaia di posti di lavoro
L’espresso, 20/11/2008. Il business degli aeroporti è colossale. Una stima di 8 miliardi l’anno e migliaia di posti di lavoro. Limitare l’attività di uno scalo provoca perdite per gli enti di gestione, le compagnie aeree e le società di servizi. Così succede che a Milano Linate, aeroporto simbolo dopo il disastro del 2001, per non riparare un probabile guasto sulla pista da quasi un anno gli aerei sono autorizzati a decollare con le bussole in tilt. La segnalazione è di pochi giorni fa, sul sito Internet del Comitato 8 ottobre, fondato dai familiari delle 118 vittime della strage. firmata dallo staff tecnico del comitato, sostenuto da Arturo Radini e Vittorio Floridia, tra i massimi esperti nelle indagini sugli incidenti. L’inconveniente riguarderebbe soltanto la famiglia degli Md80, lo stesso tipo di aereo coinvolto nel disastro del 2001 e impiegato anche da Alitalia e Meridiana. Secondo l’indagine conclusa nel dicembre 2007 dall’Istituto geografico militare, "si può supporre che all’origine ci siano delle correnti parassite generate dagli impianti della pista". Un guasto o un mal funzionamento: "L’effetto di tutto ciò si genera in disturbi elettromagnetici che si propagano ai sensori magnetici collocati sulle estremità alari". Le conseguenze delle interferenze sulle bussole proseguono anche ad alta quota: fino a 15 minuti dopo il decollo, più di un quarto del tempo di volo tra Milano e Roma. Per tutto questo periodo il pilota automatico degli aerei è fuori uso e i comandanti devono proseguire la rotta manualmente affidandosi ad apparati ausiliari, come il sistema satellitare Gps. ’L’espresso’ ha chiesto ad alcuni equipaggi di Md80 quali conseguenze potrebbe provocare il mancato funzionamento del pilota automatico: "Nel caso di emergenza grave al decollo come avviso di fuoco in stiva, in cabina o nella zona del cono di coda, con necessità di rientro immediato e con visibilità inferiore ai 400 metri", è la risposta, "l’atterraggio sarebbe impossibile senza pilota automatico. E il raggiungimento di un aeroporto alternativo e senza nebbia potrebbe risultare fatale". Linate si prepara così ad affrontare un altro inverno e la solita intensità di traffico. Che l’aeroporto milanese sia pericoloso, lo sostiene il presidente di Enac, Vito Riggio: "Personalmente sarei per chiudere Linate", aveva annunciato in un convegno organizzato nel 2006 proprio dal Comitato 8 ottobre, "ma tutti i parlamentari e uomini d’affari hanno detto: ma è uno scherzo? Linate è sicuro per definizione". E allora si parte. Con le bussole in tilt.