Fabio POzzo, La Stampa 14/11/2008, 14 novembre 2008
FABIO POZZO
TORINO
Cambiano gli equilibri nell’assetto azionario di Fiat Group Spa. La società d’investimento americana Capital Research and Management ha portato la propria partecipazione al 5,183% dal 2,025% dichiarato lo scorso aprile. La variazione emerge da una comunicazione alla Consob datata 6 novembre, in cui si precisa che la quota nel Lingotto è detenuta a titolo di gestione del risparmio.
Con questa quota il gigante statunitense sale al secondo posto nell’azionariato del gruppo di Mirafiori, dietro soltanto alla Giovanni Agnelli & C Sapaz (32,75%) e prima del fondo Fmr (2,185%), meglio conosciuto come Fidelity Investments, con sede a Boston.
Capital Research and Management, fondata a Los Angeles nel 1931 da Jonathan Bell Lovelace, è una tra le più importanti società d’investimento al mondo: gestisce asset per circa 1,3 trilioni in dollari (cioè 1300 miliardi, a fine 2007). Il Lingotto non è l’unico suo investimento azionario realizzato in Italia: la compagnia, molto attiva su Piazza Affari, ha infatti partecipazioni nelle società quotate sul listino milanese (considerando quelle superiori al 2%) per un controvalore complessivo di oltre 1,83 miliardi di euro.
Nel paniere S&P/Mib, Capital Research and Management Company oggi detiene il 2,086% di Eni, il 2,071% di Finmeccanica, il 5,108% di Geox (in qualità di gestore, tra gli altri, del fondo Euro Pacific Growth Fund che detiene il 2,451%), e il 4,92% di Mediaset. Nel resto del listino la società Usa ha il 5% di Astaldi (in qualità di gestore del fondo Smallcap World Fund), il 2,2% di Diasorin, il 7,997% di Mutuionline e il 2,174% di Permasteelisa. Capital Research and Management fa capo a Capital Group, che opera nel mondo della finanza globale con 19 sedi (Ginevra e Londra in Europa) e conta su 9 mila associati.
Negli ambienti finanziari l’operazione di Capital Research in Fiat è valutata positivamente, essendo la società d’investimento Usa storicamente molto attenta alla misurazione del rapporto costo/benefici e non certo votata agli investimenti a breve termine di tipo speculativo. L’incremento della quota nel capitale del Lingotto è letto, in questo particolare momento, come il riconoscimento al gruppo torinese di una capacità di crescita e di resistenza alla crisi dei mercati.