Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2008  novembre 20 Giovedì calendario

Alla Casa Bianca arriva anche la First suocera. Nel suo libro Il cammino della speranza il nuovo presidente degli Stati Uniti Barack Obama dedica qualche passaggio alla moglie Michelle Robinson: «La gente mi dice: sei un tipo fantastico

Alla Casa Bianca arriva anche la First suocera. Nel suo libro Il cammino della speranza il nuovo presidente degli Stati Uniti Barack Obama dedica qualche passaggio alla moglie Michelle Robinson: «La gente mi dice: sei un tipo fantastico. Ma tua moglie… lei sì che è incredibile». Affermazione che ”la gente” ripeterebbe anche per Marian, la madre settantunenne di Michelle. Dietro ogni grande uomo c’è una grande donna, si dice. Nel caso di Barack, c’è anche una grande suocera. Innanzitutto, grande fisicamente: la signora emana rispetto grazie ai modi spicci e alla statura, poco al di sotto del metro e ottanta. Marian è anche un ex campionessa di atletica: dote che, si dice, sfrutterà per (ri)governare a dovere la Casa Bianca. Già perché la signora Robinson è la prima suocera a mettere piede nella residenza del presidente in tutta la storia degli Stati Uniti. E alle amiche lasciate a Chicago, ha fatto sapere di volersi dedicare alle pulizie minuziose dei bagni, al cambio di stagione degli armadi (la sua passione), al riordino dei cassetti. Con l’aspirazione segreta di accogliere gli ospiti travestita da cameriera: per vedere in faccia i potenti del mondo, avrebbe ammesso. Già Lady Marian ha intenzione di vivere intensamente nella nuova dimora di sua figlia Michell e suo marito Barack. Fino a un anno fa, lei abitava per conto suo a Chicago, autonoma e fiera della propria autonomia. E con ragione, dato che dopo la scomparsa del marito, Fraser Robinson, nel 1991, se l’è sempre cavata da sola. Ma da quando è sembrato per la sua Michelle profilarsi un possibile destino da First lady, Marian si è licenziata dall’impiego come segretaria per la catena di cataloghi di abbigliamento Spiegel, a Chicago, per dedicarsi alle nipotine Malia e Sasha, di dieci e sette anni, che ha fatto ”svagare” durante le primarie, con lezioni di calcio, danza e recitazione. Ora Marian vuole continuare a occuparsi delle bambine, oltre che dei loro genitori e delle pulizie. E per il rpesidente, davanti all’incombere della suocera, non vale la scusa adottata da ogni marito medio con la moglie: «Cara, purtroppo non abbiamo spazio per tua madre». Perché in Pennsylvania Avenue, a Washington, i metri quadri non mancano: la Casa Bianca è composta di 137 stanze. In una di queste alloggerà la ”First suocera”. E ora che grazie agli sfoghi di Michelle sul New York Times tutta l’America sa che Obama non rimette il burro in frigo dopo colazione e non sa rifarsi il letto, le incursioni di Marian in cucina e nella camera da letto presidenziale saranno all’ordine del giorno: la suocera ha scelto la sua stanza proprio davanti a quella del genero. Certo, Barack avrà domestici pronti a rifargli il letto. Ma la suocera non approverà: «Lascia, lascia, faccio io», sembra sia il suo motto. Vi sembra esagerato? Riflettete sulla prima uscita post-elettorale di Obama. Ha presenziato a un consiglio di classe alla scuola delle figlie. Una sapiente mossa di marketing politico, si è detto. Macché. Era Marian che premeva perché per le bambine fosse un giorno come un altro. E cosa pensate che accadrà al fortunato slogan del presidente, «Yes we can»? Diventerà una domanda, rivolta alla suocera: possiamo, Marian? La risposta, inevitabilmente, sarà: «No you can’t, Barack». Non puoi.