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 2008  novembre 19 Mercoledì calendario

Flavio Insinna si racconta alla prima milanese del suo nuovo spettacolo teatrale, Senza Swing, dove è in scena con nove orchestrali

Flavio Insinna si racconta alla prima milanese del suo nuovo spettacolo teatrale, Senza Swing, dove è in scena con nove orchestrali. Ma perché, in un momento in cui c’è chi compie gesti nefasti pur di fare tv, lei torna al primo amore, il teatro? «Ma il teatro io l’ho portato pure in tv, ogni sera in trasmissione citavo brani di Shakespeare e di Cechov, la prima puntata l’ho chiusa con un verso di Cyrano. Agli autori è venuto un colpo, pensavano: ”Ma questo fa venire i vermi ai bambini”». Dalla poesia alla prosaicità, ma passando dalla tv al teatro al suo commercialista ha fatto venire l’infarto? «Ah, questa gliela racconto, il mio commercialista è figlio di un generale della Guardia di Finanza: io pago tutte le tasse. Ecco che in una giornata mista di riso e di pianto, facciamo i conti e lui: ”Ammazza Flà, quanto hai guadagnato. Ammazza Flà, quanto je devi ridà. Ammazza Flà, da qui cominci il teatro”. Poi ha fatto una pausa e mi ha detto: ”Ma non è che lo puoi fare dal prossimo anno ”sto teatro?”».