VArie, 13 novembre 2008
Maurizio Ricchini, 44 anni. Residente in Valcamonica, sposato con Augusta, due figli di 8 e 16 anni, titolare dell’azienda metallurgica Ttr, «gran lavoratore ma un po’ brusco di modi», aveva tra i suoi operai l’albanese Luci Hamit di anni 48, «serio, ben integrato», in Italia da vent’anni con regolare permesso di soggiorno
Maurizio Ricchini, 44 anni. Residente in Valcamonica, sposato con Augusta, due figli di 8 e 16 anni, titolare dell’azienda metallurgica Ttr, «gran lavoratore ma un po’ brusco di modi», aveva tra i suoi operai l’albanese Luci Hamit di anni 48, «serio, ben integrato», in Italia da vent’anni con regolare permesso di soggiorno. L’altra mattina l’albanese stava svuotando una cassetta di bulloni quando il Ricchini lo rimproverò per un lavoro eseguito male urlandogli «ti licenzio, ti rimando al tuo Paese». Allora lui, afferrata una spranga lunga un metro e sessanta per cinque chili di peso, gliela suonò tre volte sulla testa, sfondandogli il cranio. Mattinata di mercoledì 12 novembre nell’azienda metallurgica Ttr di Cividate Camuno, in provincia di Brescia.