Giovanni Pons, Corriere della Sera 13/11/2008, 13 novembre 2008
Le banche non falliranno, dicono Berlusconi e Tremonti. Ma le banche riusciranno a salvare le imprese che entreranno in crisi? Tre banchi di prova le aspettano al varco nel breve termine: per la Tassara l´accordo tra gli istituti italiani c´è già, Unicredit e Intesa si accolleranno 700-800 milioni di debiti in più pur di controllare i pacchetti azionari strategici in mano al finanziere
Le banche non falliranno, dicono Berlusconi e Tremonti. Ma le banche riusciranno a salvare le imprese che entreranno in crisi? Tre banchi di prova le aspettano al varco nel breve termine: per la Tassara l´accordo tra gli istituti italiani c´è già, Unicredit e Intesa si accolleranno 700-800 milioni di debiti in più pur di controllare i pacchetti azionari strategici in mano al finanziere. Che in queste ore sta puntando i piedi per non essere commissariato. Su Telco-Telecom i soci, tra cui Mediobanca e Intesa, si sono dichiarati pronti a rispettare i covenants, vale a dire o nuovo finanziamento da oltre 2 miliardi o aumento di capitale. Su Pininfarina il pool di banche esposto per quasi 700 milioni sta mettendo a punto il "convertendo" sul modello Fiat. Tre interventi che potrebbero essere finanziati attraverso i bond perpetui sottoscritti dallo Stato. Ma chi deciderà le aziende da salvare o da lasciare andare?