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 2008  novembre 12 Mercoledì calendario

ISTAT: ITALIANI VERSO QUOTA 60 MILIONI MA CON IMMIGRATI


(ANSA) - ROMA, 12 NOV - Gli italiani corrono a passi veloci
verso quota 60 milioni, ma l’incremento (quasi mezzo milione
soltanto nel 2007) è dovuto in larga parte all’aumento degli
immigrati. quanto rileva l’Annuario statistico italiano 2008
dell’Istat.
Alla fine del 2007 i residenti in Italia sono 59.619.290,
circa 488.000 in più rispetto all’anno precedente. Tale
incremento si deve al saldo attivo del movimento migratorio
(+494.871 unità) che neutralizza l’effetto negativo del saldo
naturale (-6.868 unità) sul quale ha influito l’aumento della
mortalità nel Mezzogiorno.
Al primo gennaio 2008 gli stranieri residenti erano 3.432.651
con un incremento di 493.729 unità rispetto all’anno
precedente; attualmente gli stranieri iscritti in anagrafe
rappresentano il 5,8% della popolazione totale, un valore che
conferma il trend crescente degli anni precedenti. Guardando la
cittadinanza della popolazione straniera, i flussi provenienti
dall’Unione europea (27,2%) hanno tolto il primato all’area
dell’Europa centro-orientale (24,4%) a seguito dell’ingresso
nell’Unione di Polonia e Romania, i paesi a più alta componente
migratoria.(ANSA).

ISTAT:NASCONO PI FIGLI MA SIAMO SEMPRE PIPAESE DI VECCHI

(ANSA) - ROMA, 12 NOV - In Italia nascono più figli, con una
inversione di tendenza dopo tanti anni di calo, ma la
popolazione continua ad invecchiare sempre di più. Lo
sottolinea l’Annuario statistico italiano 2008 dell’Istat.
- FIGLI: La fecondità delle donne italiane nel 2007 è salita a
1,37 figli per donna (da 1,35 nel 2006), livello più alto
registrato negli ultimi anni. All’interno dell’Ue, soltanto la
Germania (l,34 figli per donna) è meno prolifica tra i paesi
storici, mentre solo alcuni paesi dell’Europa dell’Est hanno
livelli di fecondità più bassi (in particolare la Slovacchia
con 1,24 e la Polonia con 1,27).
- MATRIMONI: In lieve ripresa dopo il calo osservato fino allo
scorso anno, che salgono dai 245.992 del 2006 ai 250.041 del
2007, mentre il tasso di nuzialità rimane costante al 4,2 per
mille. Il matrimonio religioso rimane ancora la scelta più
diffusa (65%), anche se sono in continuo aumento i matrimoni
celebrati con rito civile. soprattutto nelle regioni del Sud 
a prevalere un modello di tipo tradizionale.
- INVECCHIAMENTO: ormai un italiano su cinque ha più di 65 anni
e anche i «grandi vecchi» (dagli ottanta anni in su)
rappresentano il 5,3% della popolazione italiana. Al gennaio
2008 l’indice di vecchiaia (rapporto tra la popolazione con più
di 65 anni e quella con meno di 15) registra un ulteriore
incremento, raggiungendo un valore pari al 142,6%. Considerando
i dati a livello internazionale (2006), il nostro paese, con un
indice pari a 139,9%, è quello maggiormente investito dal
fenomeno dell’invecchiamento. Gli altri paesi dell’Ue in cui la
popolazione ha una struttura per età particolarmente
«vecchia» sono Germania, Grecia e Bulgaria.(ANSA).

ISTAT: LAVORO, PI OCCUPATI MA PI INSODDISFATTI ECONOMIA

(ANSA) - ROMA, 12 NOV - Cresce l’occupazione, ma non il
livello di soddisfazione economica degli italiani che anzi, nel
2007, cala di molto rispetto agli anni precedenti, scendendo al
43,7% dal 64,1% del 2001. quanto rileva l’Annuario 2008 dell’
Istat, dal quale emerge la crescente insoddisfazione delle
famiglie per la propria situazione finanziaria, soprattutto nel
Mezzogiorno, dove la quota di insoddisfatti arriva al 64,2%.
Eppure, con un numero di occupati e di disoccupati al livello
migliore dal 1992, non è il lavoro il problema principe. 
vero - si legge nel rapporto - che, come nel 2006, anche nel
2007 la componente straniera (passata dal 5,9% del 2006 al 6,5%)
ha contribuito per circa due terzi all’aumento dell’occupazione
complessiva (cresciuta dell’1%), ma un’accelerazione l’ha avuta
anche l’occupazione femminile, aumentata dell’1,3% contro il
+0,8% dei maschi. Dal punto di vista territoriale, la vera
novità è la maggiore crescita di occupazione al Centro (+2,5%)
contro il +1% del Nord e la sostanziale stabilità del Sud.
Rallenta ma è ancora positiva l’attività industriale,
aumentata dello 0,5% rispetto al +2% del 2006, grazie al buon
risultato del tessile e abbigliamento (+4,4%) e delle macchine e
apparecchiature meccaniche (+3,4%), che assorbe la crisi della
concia e calzature (-5,8%) e delle apparecchiature elettriche e
ottiche (-6%).
Segno più anche per la spesa pensionistica (ma in questo
caso i dati sono del 2006), che è risultata pari al 15,16% del
Pil (+0,06 punti percentuali rispetto al 2005: gli assegni di
invalidità, vecchiaia e superstiti sono aumentati sia nel
numero (+0,7%) sia nell’ammontare (+4%).
Casseforti piene, infine, anche lo scorso anno, quando i
depositi bancari hanno sfiorato i 750 miliardi (+2,9%): e,
d’altro canto, gli sportelli bancari erano 5,5 ogni mille
abitanti (con un picco di 10,5 a Trento e di 2,7 in Calabria).
(ANSA).


ISTAT: ITALIANI CONTENTI DI RAPPORTI FAMILIARI E AMICIZIA

(ANSA) - ROMA, 12 NOV - Gli italiani sono soddisfatti dei
loro rapporti familiari e delle loro amicizie: lo rileva
l’Annuario Statistico Italiano 2008, presentato oggi a Roma.
A dichiararsi contento dei rapporti in famiglia è infatti il
90,1% dei cittadini dai 14 anni in su, percentuale che scende
all’82,5% se si guarda ai soddisfatti dei rapporti d’amicizia. E
ad essere più contenti delle loro relazioni, sia familiari che
amicali, sono i cittadini che vivono al Nord, mentre scendendo
al Centro e al Sud la soddisfazione cala.
Per quanto riguarda il tempo libero, il 62,9% della
popolazione si dice molto o abbastanza soddisfatta, meno al Sud
che al Nord.(ANSA).

ISTAT:SOFFOCATI DA TRAFFICO,1 SU 3 NON BEVE ACQUA RUBINETTO

(ANSA) - ROMA, 12 NOV - Italiani sempre afflitti da traffico,
rumore e inquinamento, mentre ancora tanti, un terzo in tutto,
non si fidano a bere l’acqua di rubinetto. Questo il quadro dei
problemi avvertiti di più sul fronte ambientale dalle famiglie
nella zona in cui abitano, secondo la fotografia scattata in
un’indagine dell’Annuario statistico italiano 2008.
Nell’ordine, il traffico è al primo posto delle
preoccupazioni (45,6%), seguito dall’inquinamento dell’aria
(41,4%), difficoltà di parcheggio (39,3%), rischio di
criminalità (36,8%), rumore (36%), il non fidarsi a bere acqua
di rubinetto (32,8%), sporcizia nelle strade (29,4%) e
difficoltà di collegamento con i mezzi pubblici (29,4%), mentre
l’irregolarità nell’erogazione dell’acqua è considerata un
problema solo dall’11,7% delle famiglie. Quest’ultimo fenomeno
è molto più diffuso nel Mezzogiorno (20,7%) e in particolare
in Calabria (30,9%) e in Sicilia (27,9%). Sicilia, Sardegna,
Calabria e Molise mostrano la maggiore diffidenza nel bere acqua
di rubinetto, rispettivamente segnando un 59,7%, 56%, 43,8% e
infine 40,2%. Traffico, sporcizia nelle strade e difficoltà di
parcheggio sono i temi più sentiti nelle regioni del
Centro-Sud caratterizzate dalla presenza di grandi centri
metropolitani quali Lazio, Campania, Puglia e Sicilia. Dalla
stessa indagine emerge anche che il rischio criminalità è
denunciato dalle famiglie campane in prima fila (53,7%), seguite
da quelle laziali (47,1%) e lombarde (42,4%). (ANSA).

ISTAT: SEMPRE BOOM TELEFONINI E L’AUTO NON PASSA DI MODA

(ANSA) - ROMA, 12 NOV - In auto e col telefonino. Potrebbe
essere questo lo stereotipo dell’italiano 2007 in base all’
Annuario Istat, che segnala più di 35 milioni di autovetture in
circolazione, e 81,6 milioni di linee di telefonia mobile.
Negli ultimi dieci anni - si legge nel rapporto - la
mobilità è cresciuta in misura maggiore di quanto non sia
accaduto in passato, e la quota di trasporto continua a
indirizzarsi su strada, dove lo scorso anno il parco autoveicoli
ha sforato i 40 milioni. Tra i mezzi di trasporto privato il
più utilizzato è l’auto (usata per recarsi al lavoro dal
69,7%), mentre poco meno di un quarto della popolazione usa i
mezzi pubblici urbani, e il 16,8% quelli extra-urbani.
Per quanto riguarda la telefonia, invece, i dati di fine 2006
registrano 7,4 milioni di abbonati alla rete fissa, 81,8 milioni
di linee mobili (erano 71,9 all’inizio del 2006), e 73,7 milioni
di carte prepagate (65,3 milioni dodici mesi prima).
Circa 11,6 milioni invece le utenze Internet, diffuse
maggiormente nel nord-ovest (3,5 milioni) e nel Mezzogiorno (3,2
milioni). (ANSA).

ISTAT: GIUSTIZIA; AUMENTANO I DIVORZI, CALANO LE SEPARAZIONI

(ANSA) - ROMA, 12 NOV - Aumento dei divorzi ma calo delle
separazioni: è uno dei dati di maggior rilievo del capitolo
giustizia del Annuario Istat. Nel 2006 sono stati concessi
49.534 divorzi (+5,3% rispetto al 2005) e 80.407 separazioni
(-2,3%). I figli minori coinvolti sono stati affidati alla madre
nel 58,3% dei casi di separazione e nel 67,l % dei divorzi.
Sempre nel campo della giustizia civile il numero dei
protesti, pari a 1.494.541, è sceso del 5,2% rispetto all’anno
precedente. Il valore complessivo dei titoli protestati ammonta
a 3.916 mln di euro, con un importo medio di circa 2.620 euro. I
fallimenti dichiarati sono stati 10.192 con un calo del 16,1%
con un forte addensamento fra le società (91,6% del totale.).
In calo anche i ricorsi (-6,7%); di questi il 61,7% sono
relativi all’attività della pubblica amministrazione. (SEGUE).

ISTAT: GIUSTIZIA, SALGONO REATI E AUMENTANO SUICIDI

(ANSA) - ROMA, 12 NOV - Aumento i suicidi, pari a 3.061 nel
2006 (2.892 nel 2005); nel 76,9 dei casi si tratta di maschi;
anche per quanto riguarda i tentativi di suicidio la componente
maschile registra una leggera prevalenza (53,4) confermando la
tendenza degli anni più recenti. Lo rileva l’Annuario Istat
2008.
Nel campo della Giustizia penale, nel 2006 sono stati
3.129.994 i procedimenti pendenti presso i tribunali ordinari
(3.178.367 alla fine del 2005), 18.795 quelli pendenti presso i
tribunali per i minorenni (contro i 18.380 del 2005).
I delitti denunciati dalle forze di polizia all’autorità
giudiziaria sono stati 2.771.490 (+7,5). Gli omicidi volontari
crescono del 3,3; le rapine del 9,4; i furti del 5,4; le truffe
e le frodi informatiche del 20,5; le violenze sessuali del 12,3.
I condannati per delitto (uomini nell’85,6% dei casi) sono
198.263 (-10,4% rispetto all’anno precedente); di questi il 59,2
aveva già precedenti penali. Per il 67% dei condannati la
sentenza ha previsto la pena della reclusione mentre al
rimanente 33% è stata inflitta una multa. I minorenni
condannati costituiscono l’1,4 del totale. (ANSA).


ISTAT: CULTURA; CINEMA BATTE SPORT, STABILE CONSUMO TV
IN LIEVE AUMENTO NEL 2007 GLI ABBONAMENTI ALLA RAI
(ANSA) - ROMA, 12 NOV - Il cinema si conferma l’offerta
culturale più amata dagli italiani: nel 2008 interessa oltre la
metà del pubblico con più di 6 anni, superando le visite a
musei e mostre e lo sport. A casa, intanto, si guarda sempre la
tv, abitudine consolidata per oltre il 90% della popolazione dai
3 anni in su. E aumentano, anche se di poco, gli abbonamenti
alla Rai. Sono alcuni dettagli della fotografia scattata
dall’Istat nell’Annuario statistico italiano 2008.
CINEMA CHE PASSIONE - Nel 2008 il 65.2% della popolazione dai
6 anni in su, sottolinea l’Istat, ha fruito di almeno uno
spettacolo o intrattenimento fuori casa. In cinema alle
preferenze si conferma il cinema, catturando l’interesse del
50.2%: in pratica, una persona su due (con più di 6 anni) è
andata almeno una volta a vedere un film in sala. A seguire, le
visite a musei e mostre (28.5%), gli spettacoli sportivi
(26.8%), le discoteche e balere (22.7%), le visite a siti
archeologici e monumenti (21.4%), il teatro (20.7%), gli altri
concerti di musica (19.9%) e, fanalino di coda, i concerti di
musica classica (9.9%). I livelli di fruizione sono stabili sul
2007, in lieve crescita il cinema (dal 48.8% al 50.2%). Gli
uomini preferiscono gli spettacoli sportivi (38.5% contro il
15.8% delle donne) e frequentano di più il cinema (52.5% contro
48%), il gentil sesso predilige il teatro (22.5% contro 18.7%).
Nel 2006 la spesa al botteghino per teatro, musica, cinema e
sport è pari a oltre 1 miliardo e 489 milioni (25,35 euro pro
capite): oltre due quinti sono andati al cinema (oltre 601
milioni 218 mila euro, pari al 40,3%), oltre un terzo a teatro e
musica (più di 535 milioni 783 mila euro, il 36%), poco più di
un quinto alle manifestazioni sportive (oltre 352 milioni 689
mila euro, il 23.7%).
TUTTI DAVANTI ALLA TV - Secondo l’Annuario Istat, guardare la
tv è un’abitudine consolidata per il 94.3% della popolazione da
3 anni in su, dato in leggera crescita rispetto alla rilevazione
precedente (93.7%). In lieve calo, invece, l’ascolto della
radio: nel 2008 interessa il 59.8% degli italiani almeno qualche
giorno alla settimana (nel 2007 era il 62.8%) e di questi il
57.7% la ascolta tutti i giorni. Meno diffusa è l’abitudine
alla lettura di giornali e libri: legge un quotidiano almeno una
volta alla settimana il 56.6% delle persone con più di 6 anni
(erano il 58.8% l’anno precedente), mentre il 44% dedica parte
del tempo libero alla lettura di libri.
Se nel 2006 era diminuito il numero degli abbonamenti Rai
(-1.4%), nel 2007 ne sono stati sottoscritti oltre 16 milioni
561 mila, cioè lo 0.6% in più rispetto all’anno precedente: si
va dai 313 mila ogni mille abitanti del Nord ai 229 mila ogni
mille residenti nelle regioni del Mezzogiorno.
IN GIRO PER MUSEI - Oltre 34 milioni 439 mila persone hanno
visitato, nel 2007, i 400 luoghi di antichità e arte (197 musei
e gallerie e 203 monumenti e aree archeologiche) presenti in
Italia, con una leggera contrazione (-0.1%) rispetto all’anno
precedente. In crescita i visitatori degli istituti a pagamento
(+1.3%), da oltre 25 milioni 557 mila a oltre 25 milioni 880
mila; in calo, invece, quelli degli istituti a ingresso gratuito
(-4.2%), da oltre 8 milioni 935 mila a 8 milioni 558 mila.
PI TITOLI IN LIBRERIA - Nel 2006 sono stati pubblicati 61
mila 440 libri, il 2.8% in più rispetto all’anno precedente,
per una tiratura complessiva di oltre 268 milioni di copie.
L’editoria scolastica (con 6.202 opere) rappresenta poco più di
un decimo della produzione libraria (+10.1%).
PC E INTERNET PI A NORD CHE A SUD - Nel 2008 il 44.9% della
popolazione dice di usare il personal computer e il 40.2% si
collega a Internet. A usare il pc sono soprattutto i giovani, in
particolare tra i 15 e i 19 anni (oltre l’80%); l’utilizzo cala
con il passare degli anni (9.1% nella fascia 65-74 anni, 1.9%
sopra i 75). Resta lo squilibrio territoriale: l’uso del pc è
al 49.5% al Nord, 46.9% al Centro, 37.7% al Sud; per Internet le
percentuali sono rispettivamente del 45%, 42.9% e 32.6%. (ANSA).


ISTAT: ISTRUZIONE; IN ITALIA 1 SU 4 SOLO LICENZA ELEMENTARE

(ANSA) - ROMA, 12 NOV - In Italia una persona su quattro ha
al massimo la licenza elementare. quanto emerge dall’annuario
statistico italiano 2008.
Secondo l’Istat la quota di persone con qualifica o diploma
di scuola secondaria superiore è attualmente del 32,4% mentre
la quota relativa a chi possiede un titolo universitario è pari
al 10,2%. L’incidenza di chi ha al massimo la licenza elementare
- pari nel complesso della popolazione al 25,9% - risulta ormai
estremamente bassa per le classi più giovani: 1,8% tra i
giovani di 15-19 anni contro il 70,1% tra gli ultra
sessantacinquenni.
Il rapporto dell’istituto di statistica evidenzia, tra le
altre cose, che la selezione scolastica è più forte nelle
scuole secondarie di secondo grado soprattutto nel primo anno
dove quasi due ragazzi su 10 non superano gli scrutini di fine
anno.
Quanto all’università, gli atenei del Centro-Nord risultano
più numerosi di quelli del Sud e la mobilità territoriale
degli studenti universitari è piuttosto elevata: uno studente
su cinque studia in una regione diversa da quella di
residenza.(ANSA).


ISTAT: SANIT, PI ABORTI SPONTANEI ANCHE FRA GIOVANISSIME

(ANSA) - ROMA, 12 NOV - Si diventa mamme sempre più tardi e
salgono, di conseguenza, i casi di aborto spontaneo. uno dei
dati che emerge dalla sezione Sanità e salute del Rapporto
Istat presentato oggi, che rileva però anche un altro fenomeno:
la crescità del rischio aborto tra le giovanissime, con aumenti
che hanno sfiorato il 70% nel giro di poco più di 20 anni.
Tra il 1982 e il 2005 gli aborti spontanei sono aumentati del
30%, passando da 56.157 a 73.032. Anche l’indicatore utilizzato
per studiare il fenomeno, cioè il rapporto di abortività
spontanea, mostra un aumento del 43,6%, passando da 89,2 casi
per mille nati vivi a 128,1. Una crescita legata all’età
avanzata della donna a cui si associa un rischio più elevato di
aborto. I rapporti di abortività riferiti alla classi di età
40-44 anni - riferisce l’indagine Istat - sono quasi il triplo
di quelli della classe d’età precedente, cioè 35-39 anni.
Ma c’è anche un rovescio della medaglia, dato dal rischio
delle giovanissime, le donne tra 15 e 19 anni, che sperimentano
livelli di abortività spontanea superiori alle tre classi
successive. Il trend è in netta crescita, con un balzo pari
circa il 67% tra 1982 e 2005. (ANSA).


ISTAT:RICERCA,ITALIA FANALINO CODA UE PER RAPPORTO SPESA-PIL

(ANSA) - ROMA, 12 NOV - L’Italia resta debole sul fronte
della ricerca: la spesa totale in questa direzione mostra
un’incidenza sul Pil di gran lunga inferiore a quella degli
altri principali paesi europei. Lo rileva il Rapporto Istat.
Nel 2005 la spesa totale per ricerca e sviluppo - cioè la
somma della spesa sostenuta da imprese, istituzioni pubbliche e
no profit, università - è stata pari a 15 miliardi e 599
milioni di euro, con un incidenza dell’1,09% sul Pil. Il ’pesò
sul prodotto interno lordo è in costante riduzione dal 2002,
quando era dell’1,13%. Nonostante un aumento del 2,3% in termini
monetari sul 2004 - sottolinea l’Istat - si osserva «una
sostanziale stagnazione della spesa in termini reali». Un trend
che appare confermato anche dalle previsioni relative al 2006 e
al 2007.
Il confronto con gli altri paesi indica un forte gap. Nel
2005 il rapporto tra spesa per la ricerca e Pil è stato pari al
3,80% in Svezia, al 3,48% in Finlandia, al 2,48% in Germania, al
2,45% in Danimarca e al 2,41% in Austria. La Francia raggiunge
il 2,13% e il Regno Unito l’1,76%. Tra i paesi dell’Ue-15, oltre
l’Italia, solo Grecia, Spagna e Portogallo presentano livelli
sotto l’1,2% del Pil.(ANSA).


ISTAT: QUASI 9.000 STRUTTURE ASSISTENZIALI, 77% PER ANZIANI

(ANSA) - ROMA, 12 NOV - Le strutture assistenziali italiane
sono nella maggior parte dedicate agli anziani (77%) e solo una
minima parte è finalizzata all’aiuto dei minori (6%). Lo rileva
l’Istat nell’Annuario statistico italiano 2008.
A fine 2005 i presidi residenziali (ovvero le strutture che
forniscono assistenza a bambini in condizioni di disagio,
anziani, disabili, indigenti) erano 8.871, per un offerta
complessiva di 338.750 posti letto e una media di 38,2 posti per
presidio.
Il numero delle persone ospitate era pari a 298.251, in
aumento rispetto al 2004 (+2,0%). II 77% degli ospiti aveva più
di 65 anni, il 17% ha un’età compresa fra i 18 e i 64 anni e il
6% è costituito da minori.(ANSA).


ISTAT: DIFFICILE ACCEDERE A SERVIZI DI PUBBLICA UTILIT

(ANSA) - ROMA, 12 NOV - Accedere a servizi di pubblica
utilità come farmacie, pronto soccorso, uffici postali e
comunali, forze dell’ordine e servizi commerciali risulta
difficile a molte famiglie italiane, soprattutto nel
Mezzogiorno. Lo evidenzia l’Istat, nell’Annuario Statistico
Italiano del 2008 presentato oggi a Roma.
Le situazioni di maggiore difficoltà di accesso, secondo
l’istituto di statistica, si manifestano relativamente al pronto
soccorso (55,7%), alle forze dell’ordine (40,6%), agli uffici
comunali (35,3%), ai supermercati (31,5%) e agli uffici postali
(27,9%). Le famiglie meridionali hanno più problemi
nell’accesso ai servizi, ma il divario diventa più contenuto
nel caso dei negozi di generi alimentari e dei supermercati.
In particolare, per quanto riguarda i servizi di sportello, i
tempi di attesa e di fila sono generalmente migliori al Nord e
peggiori al Centro-Sud, dove ad esempio oltre la metà degli
utenti delle Asl devono attendere più di 20 minuti; al Centro,
invece, spetta il primato delle attese agli sportelli degli
uffici postali (oltre il 30% degli utenti lamenta attese
superiori ai 20 minuti). (ANSA).


ISTAT: SALDO DEL TURISMO DI 11 MLD NEL 2007, -0,8 MLD

(ANSA) - ROMA, 12 NOV - Nel 2007 il saldo attivo del mercato
turistico è stato pari a 11 miliardi di euro, registrando una
diminuzione di 0,8 miliardi rispetto all’anno precedente.
I numeri sulla bilancia turistica sono contenuti
nell’Annuario statistico italiano 2008, nel quale si spiega
anche che lo scorso anno sono stati 112 milioni e 369 mila i
viaggi con pernottamento effettuati dai residenti in Italia, per
un totale di 689 milioni e 313 mila notti trascorse in viaggio.
L’86,5% dei viaggi è stato effettuato per motivi di vacanza e
il 13,5% per motivi di lavoro. Ad ogni notte trascorsa fuori per
lavoro hanno corrisposto circa dieci pernottamenti per vacanza. 
Tra le vacanze è stata prevalente la quota di soggiorni
trascorsi per riposo, piacere e svago (71,3%). Nell’83,2% dei
casi è stata una località italiana la destinazione principale
dei viaggi.
L’andamento dei flussi nel 2007 mostra tendenze positive sia
negli esercizi alberghieri che in quelli complementari. Nei
primi c’è stato un aumento dello 0,5% della componente
nazionale e del 4,7% di quella estera mentre per gli arrivi si
rileva una crescita dell’1,7% per gli italiani e del 3,7% per
gli stranieri. Nel 2007 l’Istat ha rilevato un numero di
esercizi extralberghieri pari a 96.957 mentre il numero di
alberghi è pari a 34.037 unità, con una diminuzione, rispetto
al 2006, del 3,9% per i primi e un aumento dello 0,8% per i
secondi. (ANSA).

ISTAT: AGRICOLTURA, AZIENDE NORD REGINE PRODUZIONE E VALORE

(ANSA) - ROMA, 11 NOV - Le aziende agricole del Nord e in
particolare quelle del Nord ovest svettano sul resto d’Italia
riguardo la produzione (50,2% del totale) ed il valore aggiunto
ottenuto (45,5%, il 23,7% espresso dal Nord Ovest e il 21,8% dal
Nord Est). Lo rileva l’annuario statistico Istat 2008 in
riferimento all’anno 2005.
Peraltro - nota ancora l’indagine - nelle aree settentrionali
le aziende assorbono il 27,2% del lavoro dipendente e sostengono
il 36,2% del costo del lavoro complessivo mentre la loro quota
di margine operativo lordo (Mol) risulta pari al 47,0% del
totale nazionale.
Nel Mezzogiorno, invece, dove è presente il 56,9% delle
aziende, è realizzato il 35,2% della produzione e il 39,5% del
valore aggiunto, mentre la quota del costo del lavoro è pari al
46,3% del totale nazionale. Ne consegue che la quota di mol in
quest’area del Paese è limitata al 38,5%.
I valori medi aziendali sottolineano una volta di più le
maggiori dimensioni economiche delle aziende agricole
settentrionali. In particolare sono quelle del Nord Ovest a
presentare i valori medi di produzione più elevati (62.328 euro
a fronte dei 34.603 del Nord Est, i 20.335 del Centro e i 12.833
del Sud).
Ancora, pure nella produzione per Unità di lavoro (Ula) e
nel Mol per Ula le aziende del Nord Ovest primeggiano,
rispettivamente con 53.052 euro e 28.786, e risultano quasi il
doppio dei corrispondenti valori nazionali (29.767 e 15.475)
Per quanto riguarda la tipologia delle aziende e i risultati
economici prodotti nel 2005, il gruppo più numeroso è quello
con attività agricola in senso stretto destinato sia
all’autoconsumo che al mercato (40,3%). Ma su produttività e
redditività, secondo quanto affermano i valori medi aziendali,
sono le aziende multifunzionali (il 10,2% del totale) a esibire
le migliori carte, con cifre di valore aggiunto (29.991 euro) e
mol (25.618) doppie rispetto alla media nazionale (14.024 e
12.093). (ANSA).


ISTAT: BENE FAMIGLIA, ITALIANI INSODDISFATTI ECONOMIA/ANSA

(ANSA) - ROMA, 11 NOV - Era già crisi. Prima che esplodesse
la bolla dei mercati finanziari, prima del crollo delle Borse e 
del crac di colossi dell’industria internazionale, le famiglie
italiane già avvertivano le prime difficoltà economiche, e nel
2007 ben il 53,7% (con una punta del 64,2% al Mezzogiorno) si
dichiarava insoddisfatto della propria situazione economica.
quanto emerge dall’Annuario Istat 2008, che fotografa il
Paese nelle sue mille sfaccettature, dal costume alla giustizia,
dal lavoro all’ambiente. Per confermare vecchie tendenze, e
talvolta registrare qualche sorpresa.
Più bimbi ma anche più over 80, più auto e telefonini,
più divorzi e più suicidi, sono alcuni dei dati rilevati
dall’Istituto. Che segnala anche la centralità dei rapporti
familiari (di cui peraltro gli italiani sono soddisfatti al
90%), e la difficile situazione dell’istruzione, con un italiano
su quattro che ha solo la licenza elementare.
Ecco, in sintesi, i principali aspetti rilevati dall’
Annuario:
- POPOLAZIONE: Gli italiani vanno verso quota 60 milioni, ma
l’incremento (497.871 solo nel 2007) è dovuto in larga parte
all’aumento degli immigrati. Il saldo naturale segna infatti
-6.868. Al 10 gennaio 2008 gli stranieri residenti erano
3.432.651 (+493.729 unità rispetto all’anno precedente), il
5,8% della popolazione totale.
- FIGLI: La fecondità delle donne italiane nel 2007 è salita a
1,37 figli (da 1,35 nel 2006), livello più alto degli ultimi
anni. Meno prolifiche solo Slovacche (1,24) e Polacche (1,27).
- MATRIMONI: In lieve ripresa a 250.041 (245.992 nel 2006),
mentre il tasso di nuzialità resta costante al 4,2 per mille.
Il rito religioso rimane ancora la scelta più diffusa (65%).
- DIVORZI: Aumento dei divorzi (+5,3%) ma calo delle separazioni
(-2,3%) nel 2006.
- FAMIGLIA: Gli italiani al 90,1% sono soddisfatti dei loro
rapporti familiari e all’82,5 delle loro amicizie. Per quanto
riguarda il tempo libero, il 62,9% della popolazione si dice
molto o abbastanza soddisfatta, meno al Sud che al Nord.
- INVECCHIAMENTO: ormai un italiano su cinque ha più di 65 anni
e i «grandi vecchi» (da ottanta anni in su) sono il 5,3% della
popolazione. A gennaio 2008 l’indice di vecchiaia (rapporto tra
la popolazione con più di 65 anni e quella con meno di 15)
cresce ancora così che l’Italia è il Paese più investito dal
fenomeno dell’invecchiamento.
- SUICIDI: Nel 2006 salgono a 3.061 (2.892 nel 2005); nel 76,9%
dei casi si tratta di maschi; maggioranza maschile (53,4%) anche
per i tentativi di suicidio.
- DELITTI: In aumento gli omicidi volontari (+3,3%), le rapine
(+9,4); i furti (+5,4%); le truffe e le frodi informatiche
(+20,5%), le violenze sessuali (+12,3%). Ma non i condannati
(-10,4% rispetto all’anno precedente). I minorenni condannati
costituiscono l’1,4% del totale.
- ISTRUZIONE: Una persona su quattro (ma al 70% con più di 65
anni) ha al massimo la licenza elementare; il 32,4% ha il
diploma di scuola superiore, il 10,2% un titolo universitario.
Al Centro-Nord ci sono più atenei che al Sud, uno studente su
cinque studia in una regione diversa da quella di residenza.
- LAVORO: Cresce l’occupazione (+1%), e cala il numero di chi è
in cerca di occupazione (-10%): sia il numero degli occupati che
quello dei disoccupati è al livello migliore dal 1992. Cresce
anche la componente straniera (salita al 6,5%), ma accelera pure
l’occupazione femminile (+1,3% contro il +0,8% dei maschi). La
maggiore crescita è al Centro (+2,5%).
- ECONOMIA: il livello di soddisfazione economica degli italiani
cala al 43,7% dal 51,2% del 2006 (era 64,1% nel 2001). Nel Sud
la quota di insoddisfatti arriva al 64,2%.
- INDUSTRIA: Rallenta ma è ancora positiva (+0,5%) l’attività
industriale (+2% del 2006); bene tessile e abbigliamento (+4,4%)
in crisi concia e calzature (-5,8%).
- PROTESTI E FALLIMENTI: Calano i protesti (-5,2%) e i
fallimenti (-16,1%), con un forte addensamento fra le società
(91,6% del totale.).
- PENSIONI: Segno più anche per la spesa pensionistica che nel 
2006 è stata pari al 15,16% del Pil (+0,06 punti percentuali
sul 2005): gli assegni di invalidità, vecchiaia e superstiti
sono aumentati nel numero (+0,7%) e nella spesa (+4%).
- DEPOSITI: I depositi bancari nel 2007 hanno sfiorato i 750
miliardi (+2,9%): gli sportelli bancari erano 5,5 ogni mille
abitanti (con un picco di 10,5 a Trento e di 2,7 in Calabria).
- ASSISTENZA: Le strutture assistenziali sono in gran parte
dedicate agli anziani (77%), e solo il 6% è finalizzato all’
aiuto dei minori. A fine 2005, le persone ospitate erano 298.251
(+2,0% sul 2004).
- SERVIZI: Accesso difficile in molti casi. Soprattutto riguardo
al pronto soccorso (55,7%), alle forze dell’ordine (40,6%), agli
uffici comunali (35,3%), ai supermercati (31,5%) e agli uffici
postali (27,9%).
- TRASPORTI E TLC: Poco meno di un quarto della popolazione usa
i mezzi pubblici urbani, e il 16,8% quelli extra-urbani; sul
fronte telefonia, invece, a fine 2006 c’erano 7,4 milioni di
abbonati alla rete fissa, 81,8 milioni di linee mobili (71,9 a
inizio 2006), e 73,7 milioni di carte prepagate (65,3). Circa
11,6 milioni invece le utenze Internet.