La Stampa 12/11/2008, pagina 30, 12 novembre 2008
Lettera. La Stampa, mercoledì 12 novembre Sarei preoccupata, al posto di Madame Sarkozy: da icona fashion a macchietta il passo è breve, specie se la signora in questione sembra uscita da quelle foto anni 60 della mitica ed inimitabile Enciclopedia della donna
Lettera. La Stampa, mercoledì 12 novembre Sarei preoccupata, al posto di Madame Sarkozy: da icona fashion a macchietta il passo è breve, specie se la signora in questione sembra uscita da quelle foto anni 60 della mitica ed inimitabile Enciclopedia della donna. Mi chiedo: si rende conto, Madame, del provincialismo di certe sue scelte stilistiche? Cosa sono quei tailleurs che si ostina ad indossare? Divise da hostess vintage? Perché nel look attuale della signora non c’è niente che faccia ricordare i suoi recenti trascorsi di top model. Zero classe, zero originalità, la signora Bruni Tedeschi-Sarkozy sembra quello che è sempre stata: un manichino, ormai in balia di se stessa e della sua smania di notorietà/nobiltà, in posa statica e banale. Ma con tutto il tempo passato sulle passerelle possibile che Carlà non abbia imparato nulla? Possibile che nessuno le abbia detto che certi ruoli vanno interpretati con un minimo di ironia e leggerezza? Perché è evidente che lei ne è del tutto priva, a giudicare dalle foto che la ritraggono in abiti da sera antiquati, con acconciature che fanno il verso a Grace Kelly (modello irraggiungibile). Ahimè, temo proprio che tramontata la stella della top model dallo sguardo sadomaso, al suo posto ci sia questa signorotta ingioiellata cui seguirà, forse a breve, l’edizione giocattolo in tutte le sue variazioni: «Carlà all’Eliseo», «Carlà in aeroporto»... Meno male che non è italiana. Sissi D’Amico