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 2008  novembre 12 Mercoledì calendario

ROMA – Qualcuno deve avvertire Obama che aveva avuto una figlia (bianca) dalla Ventura e che quindi è un suo nipotino il bimbo (nero) di cui Simona diventa ora nonna

ROMA – Qualcuno deve avvertire Obama che aveva avuto una figlia (bianca) dalla Ventura e che quindi è un suo nipotino il bimbo (nero) di cui Simona diventa ora nonna. Insomma, c’è un neonato troppo «abbronzato » per essere il figlio di due ragazzi bianchi. «Ma che, gli avete fatto la lampada?», esclama non troppo politically correct Massimo Boldi. Sta tutto – ma il neopresidente Usa non viene mai nominato – nel film La fidanzata di papà (da venerdì in 600 copie per Medusa), pellicola che potrebbe esporsi all’accusa di razzismo, visto che i neri qui parlano come la mamy di Miss Rossella in Via col Vento. Il regista Enrico Oldoini: «Ma no, ho un amico nero che chiamo Bingo Bongo e ride come un matto». La trovata del film nasce dalla tresca di una notte che Simona Ventura ebbe con il giovane Barack Obama. Niente nomi e cognomi – lo ripetiamo – ma non bisogna essere a Scotland Yard per capire di chi si tratta. Boldi: «Ci sembrava esagerato dirlo apertamente, l’importante era farlo capire». Il regista Enrico Oldoini: «Ci sembrava sfacciata la la scena in cui Simona canta Happy Birthday come Marilyn Monroe e gli chiede: sei già alla Casa Bianca?, e l’abbiamo tagliata». «L’idea – racconta Simona – c’è venuta durante le riprese a Miami, abbiamo avvisato che il vento in campagna elettorale stava cambiando a favore di Obama ed è stata inserita ». E della battuta di Berlusconi sull’abbronzatura cosa pensa? «Conosco Berlusconi e gli piace fare battute, meno male, in Italia c’è poco da ridere». L’ha fatta ridere quella battuta? «Se l’avesse fatta un altro mi sarei arrabbiata, conoscendo Berlusconi mi sono divertita. Gli americani hanno un’altra mentalità, hanno tutto tranne il senso dell’humour». Si ritenta col blockbuster prenatalizio dopo i 12 milioni di Matrimonio alle Bahamas. Doppi sensi, qualche volgarità, citazioni da A qualcuno piace caldo, Arancia Meccanica, Tootsie. E poi Totò che detta la lettera a Peppino: «Punto. S’è rotta la punta». Che rimpianto... La maggiorata di turno è Natalia Bush, il nonno di nome George e il papà Usa possono trarre in inganno, ma basta darle un’occhiata: «Sono alta 1 e 88 senza tacchi». Ma il cuore del film va cercato altrove, il figlio di Massimo Boldi (Davide Silvestri) e la figlia di Simona Ventura (Martina Pinto) vivono a Miami e aspettano un figlio, l’«abbronzato » di cui sopra. SuperSimo era terrorizzata, il regista l’ha messa a suo agio, «mi voleva diversa da come sono in tv, sono la ciliegiona sulla tortona». Difficile lavorare per sottrazione? « stata una bella prova, vengo da un altro mondo e in effetti lavoro per addizione ». Nel cast i Fichi d’India, Elisabetta Canalis, Biagio Izzo, Nino Frassica («ora sto fermo dodici anni per non inflazionarmi»), Enzo Salvi e una straordinaria Teresa Mannino: «Dovrei fare un film per Cattleya, ma il produttore è preoccupato perché sono incinta. Ma non è lui il padre, ho rassicurato i suoi collaboratori. Capisco che i produttori maschi non sanno cos’è la gravidanza». Valerio Cappelli