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 2008  novembre 12 Mercoledì calendario

ANDREA GRECO PER LA REPUBBLICA DI MERCOLEDì 12 NOVEMBRE 2008


MILANO - Intesa Sanpaolo lascia a bocca asciutta gli azionisti, che non avranno dividendi in denaro dall´esercizio, forse neppure in azioni. La mossa, volta a rafforzare il patrimonio, è punita dagli investitori che in una seduta già cupa per il comparto finanziario vendono l´azione fino a 2,51 euro, in calo del 16,8%.
La decisione del gruppo guidato da Corrado Passera arriva dopo che il consiglio di gestione che ha esaminato la terza trimestrale, chiusa con utili più che dimezzati a 673 milioni di euro. I conti in inevitabile frenata e le pressioni di mercato e autorità hanno indotto a "risparmiare" i 3,7 miliardi di euro già in parte accantonati per le cedole. Decisione prudente, che da sola rafforza l´indice patrimoniale Core Tier 1 al 6,2%, dal 5,9% di inizio anno. Ma qualcuno auspicava subito interventi più incisivi in questo senso, e ha pigiato l´acceleratore sulle vendite. Le altre misure per ricapitalizzarsi, comunque, non si faranno attendere. La campagna dismissioni da 8 miliardi, per metà annunciata, non può realizzarsi nel 2008, ma Passera ha fiducia che il 2009 sarà l´anno buono, e potrà pure incassare qualche plusvalenza (frattanto un sovrapprezzo di 189 milioni è venuto dalla cessione degli immobili Immit, già spesati).
Il gruppo stima applicando i criteri di Basilea 2 advanced e soprattutto le dismissioni porteranno il Core Tier 1 tra il 7,5 e l´8%. Poi ci sono i due fronti "pubblici". L´emissione di bond subordinati perpetui ? attende un decreto ad hoc che Palazzo Chigi varerà a giorni ? è vista con favore dal manager: «Senz´altro prenderemo in attenta considerazione la possibilità del prestito che il governo potrebbe proporre alle banche. Se non ci saranno effetti diluitivi siamo pronti a usare quell´opportunità per rendere i ratio più forti». Una posizione molto aperta e possibilista, diversa da quella ufficiosa filtrata a ottobre da Ca´ de Sass. In più c´è «l´eventuale valorizzazione della quota del 42,26% detenuta in Banca d´Italia». Molto eventuale, per ora, ma che avrebbe in Intesa Sanpaolo il principale beneficiario perché ha quasi metà del capitale.
Passera ha parlato anche del dg Pietro Modiano, con cui le tensioni si sono riacutizzate alla vigilia, facendo ipotizzare un´uscita del secondo. «Ho in mente vari modi per rafforzare ulteriormente la Banca dei territori. Mentirei se non dicessi che ci sono alcune divergenze su aspetti organizzativi. Ne stiamo discutendo e auspicabilmente li risolveremo». La frase va a Modiano, che guida l´organizzazione di rete da cui nei primi nove mesi sono venuti proventi operativi netti per 9,42 miliardi (?2%), due terzi esatti del totale. La resa dei conti tra i due, e tra azionisti torinesi e milanesi, comunque è solo rinviata.
Il terzo trimestre, tra i peggiori di sempre per le banche, Intesa Sanpaolo l´ha chiuso tra luci e ombre gestionali. I proventi operativi netti perdono il 4% a 4,6 miliardi, gli interessi netti salgono del 15% a 3 miliardi. Le commissioni nette scendono a 1,4 miliardi (? 14%). Il trading scende a 41 milioni, da 321 milioni 12 mesi prima. La gestione assicurativa è più che dimezzata a 43 milioni. Il risultato operativo cala del 4% a 2,26 miliardi. Accantonamenti e rettifiche di valore quasi triplicano a 971 milioni, 233 per il crac di Lehman e 59 sulle banche islandesi.