Giovanni Audifreddi Vanity Fair 19/11/2008, 19 novembre 2008
Elisabetta Canalis, 30 anni, ha detto che per la fine della relazione con Reginaldo ha pianto: «Dopo sette mesi insieme, come si fa a non versare neanche una lacrima quando la storia finisce? Io, per amore, ho pianto tanto
Elisabetta Canalis, 30 anni, ha detto che per la fine della relazione con Reginaldo ha pianto: «Dopo sette mesi insieme, come si fa a non versare neanche una lacrima quando la storia finisce? Io, per amore, ho pianto tanto. Ho pianto da sola, in camera, finché la testa mi scoppiava, per uomini che non si degnavano nemmeno di venire a vedere perché mi disperavo. Uomini che mi hanno fatto male. Psicologicamente e fisicamente... Sono stata invariabilmente tradita. Poteva trattarsi di una rivale vera o di una escort, ma a posteriori ho sempre scoperto che il rapporto era troppo affollato». Esteticamente le piacciono i neri: «Spesso li trovo più sexy. Ma non sopporto le battutine a sfondo sessuale. Uomo mero uguale stallone. Quello è uno stereotipo da razzisti». Di lei dicono che con i maschi ha l’occhio clinico, che le basta uno sguardo per capire se un uomo ha un potenziale amatorio sopra la media: «Guardo il collo e le spalle. Preferisco gli uomini leggermente sovrappeso. Non mi è mai capitato di sbagliarmi. E visto che non ho mai avuto storie di una notte, vuol dire che si sono trovati bene anche loro». Ha la fobia dei peli maschili («mi hanno sempre fatto ribrezzo, il massimo dell’orrore era quando mio fratello sbarbandosi lasciava il lavandino sporco») ma con i suoi uomini è stata «molto fortunata»: «E poi, visto che li informo subito della mia fobia, spesso si presentano depilati. Integralmente».