Gabriela Jacomella, Corriere della Sera 12/11/2008, pagina 25, 12 novembre 2008
Tra quelli che hanno l’ossessione di lavarsi le mani di continuo (misofobia): George W. Bush nel 2004, appena rieletto, non rinunciò a una spruzzata di disinfettante tra una stretta di mano e l’altra ai nuovi membri del Congresso (tra i neo eletti c’era anche Barack Obama, che ricorda: «Non volli sembrare poco igienico, e mi feci spruzzare anch’io»)
Tra quelli che hanno l’ossessione di lavarsi le mani di continuo (misofobia): George W. Bush nel 2004, appena rieletto, non rinunciò a una spruzzata di disinfettante tra una stretta di mano e l’altra ai nuovi membri del Congresso (tra i neo eletti c’era anche Barack Obama, che ricorda: «Non volli sembrare poco igienico, e mi feci spruzzare anch’io»). Il miliardario Howard Hughes per non aver contatti col prossimo visse segregato in una camera d’albergo per venti anni. Si lavano spesso le mani anche Ron Moss (Ridge di Beautiful) e Carlo Delle Piane («A furia di lavarmi ho le mani logore, rovinate... Se dovessi rinascere vorrei essere un delfino. Pulito che più pulito non si può, dentro e fuori»). Di misofobia soffrì Joan Craword. Donald Trump è talmente disgustato dalle strette di mano da portare con sé flaconi interi di antibatterico. Poi ci sono Cameron Diaz, Kelly Osbourne, Naomi Campbell.