VArie, 12 novembre 2008
Corrado Avaro, 31 anni. Torinese, depresso e alcolizzato, un tentativo di suicidio alle spalle, il 15 luglio dell’anno scorso, ubriaco alla guida della sua auto, aveva travolto e ucciso la sedicenne Claudia Muro, appena uscita da una discoteca
Corrado Avaro, 31 anni. Torinese, depresso e alcolizzato, un tentativo di suicidio alle spalle, il 15 luglio dell’anno scorso, ubriaco alla guida della sua auto, aveva travolto e ucciso la sedicenne Claudia Muro, appena uscita da una discoteca. Condannato a tre anni di galera, dopo un mese era stato messo agli arresti domiciliari, ma tutti i giorni telefonava a don Ilario Rolle, parroco della Santa Gianna di Venaria, e singhiozzando gli diceva: «Continuo a sognare l’incidente, Claudia sul parabrezza della mia macchina... ma don, credimi, io non l’ho proprio vista». L’altra sera scrisse un biglietto ai genitori («Vi chiedo scusa per questo e per tutto il resto»), andò in camera sua, prese una corda e si impiccò a una trave del soffitto. Il corpo, trovato a penzolare dal padre Giuseppe, agricoltore di anni 69. Lunedì 10 novembre in una cascina di via Gemerello 41 a Cavour provincia di Torino.