Pierangelo Sapegno, La Stampa 11/11/2008, 11 novembre 2008
La scienza, senza limiti etici, produce mostri. Dietro la maschera della ricerca e del progresso sono in agguato interessi economici e politici
La scienza, senza limiti etici, produce mostri. Dietro la maschera della ricerca e del progresso sono in agguato interessi economici e politici. E così il futuro dell’umanità, anziché progredire, viene distrutto». Il cardinale Julian Herranz, presidente della Commissione disciplinare della Curia Romana, giurista di fiducia di Benedetto XVI e massimo rappresentante in Vaticano dell’Opus Dei, mette in guardia dalla «provetta selvaggia» modello Obama. Il pericolo è che «dall’America, dopo la sensibilità di Bush sul tema, arrivi il segnale opposto: tutto è lecito nei laboratori, pur di ottenere risultati terapeutici». E’ motivo di «grave allarme» per la Santa Sede che il nuovo presidente Usa intenda rivedere la legislazione sull’aborto e l’assegnazione dei fondi alla ricerca sulle cellule staminali. «A Obama diciamo che la vita va rispettata in tutte le fasi, dal concepimento alla fine naturale - afferma Herranz -. Occorre tutelare l’essere umano in formazione. La genetica dimostra che nella cellula fecondata è già programmato lo sviluppo di una persona». Il valore della vita è un principio di dottrina: «L’essere umano è creato a immagine e somiglianza di Dio ed è redento sia per noi cattolici sia per i protestanti come Obama». Quando un governo investe fondi nella scienza «deve tenere conto» del dato etico: «I ricercatori non possono agire come se tutto fosse lecito. Ci sono paletti anche per l’uomo più potente del mondo. La Casa Bianca con Bush è stata un punto di riferimento per le battaglie bioetiche. In campagna elettorale Obama si era appellato ai valori etici, adesso deve essere coerente. Non è questione di destra o sinistra. La vita è sacra, la Chiesa non è oscurantista ma chiede di favorire, rispetto alle embrionali, le sperimentazioni con le staminali adulte che non toccano la cellula umana e non sopprimono l’inizio di una vita». La differenza è che «in una provetta c’è qualcosa, in un’altra qualcuno». Per intervenire sulle lesioni «si possono usare le cellule adulte di altri tessuti». Questa è «la ricerca che Obama deve incoraggiare». A destare preoccupazione nei Sacri Palazzi è la lobby del business farmaceutico, che «fa apparire nobile ciò che non lo è». I gruppi di interesse economico «sono pronti a strumentalizzare l’apertura di Obama», anche «senza protocolli scientifici seri». I fondi statali devono andare solo alla «ricerca eticamente responsabile». Se «i criteri economicistici e politici cancellano l’etica è in pericolo intera umanità», perché «la scienza e la tecnica più avanzate, pur seguendo leggi proprie, non possono rivendicare un’autonomia tale da escludere Dio». Stampa Articolo