Maurizio Maggi, L’Espresso, 13/11/08, 13 novembre 2008
Alitalia. Maurizio Traglio. Il padre imbottigliava la Coca-Cola, ora i fratelli Traglio guidano la Vhernier
Alitalia. Maurizio Traglio. Il padre imbottigliava la Coca-Cola, ora i fratelli Traglio guidano la Vhernier. E puntano 15 milioni di euro sulla compagnia di bandiera. Nell’agosto scorso Maurizio Traglio, presidente di Mpa Holding, stava volando su un aereo Alitalia da Milano a Mosca: «Non funzionavano le cuffiette, i sedili si reclinavano male, a bordo l’atmosfera era desolante. Mi sono detto: peggio di così le cose non possono andare, vediamo se si può dare una mano a migliorare la situazione». E ha preparato l’assegno da 15 milioni di euro per diventare uno dei soci della Compagnia aerea italiana. Il nome della Mpa Holding nella società presieduta da Roberto Colaninno è spuntato a sorpresa nello scorso ottobre. Visto che il solo business noto a livello nazionale riconducibile ai Traglio è quello dei gioielli Vhernier, che fatturano circa 10 milioni di euro, in molti si sono chiesti dove avessero trovato i quattrini per entrare nella cordata. Risposta: nelle bollicine della bibita più famosa al mondo. «Il nostro asset principale sono ancora le plusvalenze ottenute cedendo tempo fa le storiche attività familiari, tra le quali la più importante era l’imbottigliamento della Coca-Cola in Italia». Un business che il padre e lo zio dei Traglio, Fulvio e Carlo, avviano nel 1949 a Como, quando gli italiani conoscono la Coca-Cola solo entrando in contatto con i soldati americani. Con l’avvento della refrigerazione gli affari decollano velocemente: alla comasca Sibec i Traglio affiancano prima la milanese Famib, e poi altri stabilimenti a Bergamo e a Monza. Negli anni settanta la produzione arriva a 220mila bottigliette al giorno. Con la morte del padre, nel 1983, Maurizio e Carlo iniziano a occuparsi dell’azienda. Negli anni novanta decidono di capitalizzare e l’attività di imbottigliamento viene ceduta nel 1995 a Coca-Cola Company. Gran parte del consistente gruzzolo ricavato è gestito dalla holding Fenicia, in Lussemburgo. Da lì, oltre che dagli affitti incassati dalla Sipal – possiede e gestisce immobili a Como e Milano per 20 milioni di euro a valore libro e almento 40 a valore di mercato – che arrivano i soldi per gli affari. Grande appassionato di rally, Maurizio Traglio allarga la Tecnosport, officina di Como dove si creano auto da rally e che fattura oggi 12 milioni di euro. La primissima uscita pubblica dei Traglio arriva qualche mese fa, con la fiche da 3,5 milioni di euro che Maurizio, su consiglio dell’amico Vincenzo De Bustis, ex capo di Deutsche Bank in Italia, decide di puntare nella BN Finanziaria, società che controlla la Banca Federiciana. «La speranza è di farne una banca nuova, più vicina ai cittadini, che faccia tesoro degli incredibili errori commessi dalla finanza negli ultimi tempi», spiega Traglio, che entro il 2009 farà rientrare tutte le partecipazioni dal Lussemburgo e fonderà Fenice con Mpa Holding.