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 2008  novembre 10 Lunedì calendario

CONCETTO VECCHIO

ROMA - Leghisti ai Parioli. Volantini con la scritta "Padroni a casa nostra" a sormontare l´effigie di Alberto da Giussano. Il movimento giovanile del Lazio che lancia il tesseramento al grido: «Ama la tua terra!». A Latina, dove si vota a giugno per le provinciali, pronta una lista con il simbolo Lega Nord. Idem a Sabaudia. Costituita la segreteria della Lega Roma, composta da quattro membri, tutti romani: un avvocato, un ex pilota Alitalia, una pr e lei, Claudia Bellocchi, 36 anni, l´ex modella che scappava dalle sfilate per andare ai comizi di Bossi. «I miei sono di destra, ma io sono sempre stata leghista, la pecora nera della famiglia». Un anno fa ha spontaneamente cominciato ad attaccare adesivi ai Parioli, il quartiere della Roma bene, «per vedere l´effetto che fa». Al partito nemmeno la conoscevano. Il presidente federale Angelo Alessandri ha preso nota del numero di cellulare indicato sul manifestino e l´ha chiamata. Oggi la Bellocchi è il primo soldato padano all´ombra del Cupolone. Cose da pazzi. Ancora sei mesi fa la Lega annunciava: «Più lontani da Roma, più vicini a te. Basta Roma!». E Bossi, sobriamente: «Con i fucili contro le canaglie romane».
Tra qualche settimana i romani si ritroveranno un gazebo ad ogni fermata delle metro A e B. Punti di ascolto di militanti con il fazzoletto verde e la maglietta «la Lega ce l´ha duro». « la nostra Onda, sfruttiamola», dice Alessandri. L´altro giorno nella sede romana, in via del Viminale, si sono presentati due falegnami di Ardea che chiedevano d´iscriversi. A Latina (500 iscritti) il partito è retto da una farmacista ex mussoliniana, Liliana D´Ottavi, detta Lilli. A Nettuno e Anzio ci sono due consiglieri fuoriusciti dalla Destra. A Manziana, vicino Bracciano, una sezione di trenta militanti coordinati da un ex generale legato ad An. Hanno telefonato da Viterbo: un gruppo di avvocati e imprenditori chiede di poter avviare il tesseramento 2009. A Cetrano (Frosinone) la Lega appoggia sessanta famiglie che si battono contro il nuovo casello. Perfino i tassisti capitolini si stanno convertendo al leghismo, assicura la Bellocchi, che ne piglia quattro al giorno: «Stravedono per Maroni». Ma è soprattutto nell´Agro Pontino, terra di immigrazione veneta e friulana, e dove talvolta anche le seconde generazioni parlano il dialetto dei padri, che si appuntano le maggiori speranze di proselitismo. Il presidente della locale associazione di veneti, Alessandro Panzarini, ammette i buoni rapporti di vicinato, ma aggiunge che il suo sodalizio non fa politica.
La Bellocchi batte i quartieri palmo a palmo. L´accolgono con un «mejo lei de Calderoli». «La gente vuol vedere facce, persone in carne e ossa, e noi ci siamo: del resto questo è il modello che ci ha fatto vincere al Nord». La chiamano soprattutto ex forzitalioti, aennini delusi, storaciani in crisi. Un trionfo. Il rischio è che sfruttino furbescamente l´Onda. Nel quartiere Prati la cellula è costituita da una coppia uscita dal movimento giovanile di Forza Italia. La Bellocchi promette vigilanza: «Non siamo la stazione Termini».