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 2008  novembre 10 Lunedì calendario

ETTORE LIVINI

MILANO - La trattativa sindacale per il rilancio di Alitalia «deve ritenersi conclusa il 31 ottobre con la firma di tutti gli accordi e i contratti e del lodo Letta». Firmato: Roberto Colaninno e Rocco Sabelli. La Cai ha rispedito ieri al mittente, con una letterina garbata di tre pagine inviate al "fronte del no" (Anpac, Up, Anpav, Avia e Sdl) la richiesta di piloti e hostess di un nuovo incontro per riaprire i negoziati sul futuro della compagni. Nessuna convocazione in vista, nessuna marcia indietro della cordata davanti alle minacce di scioperi. Solo «l´auspicio di poter contare sulla convinta adesione di tutti al percorso tracciato e alla delicata fase applicativa che ci attende». Nella convinzione ? esplicitata nell´articolata missiva ? che gli accordi siglati dai sindacati confederali e rifiutati dagli autonomi sono «pienamente fedeli alle intese raggiunte e sottoscritte da tutti a settembre».
Schermaglie epistolari a parte, il momento decisivo per verificare la tenuta del fronte del no ? al di là dell´assemblea di oggi ? arriverà la prossima settimana, quando Sabelli, futuro ad della compagnia, avvierà i contatti per le assunzioni. A tutti i piloti e le hostess verrà sottoposto singolarmente il contratto redatto in base ai parametri accettati dai confederali. E a quel punto saranno i singoli a dover decidere se imbarcarsi nella nuova avventura o resistere fino all´ultimo. Colaninno è certo che di fronte alla proposta concreta, molti alzeranno bandiera bianca accettando le condizioni offerte. L´alternativa (oltre a far volare i 200 piloti iscritti ai confederali e quelli "importati" da Air One) è quella di cercare altre professionalità sul mercato.
Il braccio di ferro con gli autonomi non è però l´unico appuntamento chiave di questa settimana per Cai. Nei prossimi giorni si dovrebbero infatti sciogliere altri tre nodi: l´ok del Commissario straordinario Augusto Fantozzi all´offerta da mille miliardi, la nuova licenza e il parere della Ue sull´operazione, atteso per mercoledì. Sul primo fronte ? stando alle indiscrezioni ? non ci dovrebbero essere troppe difficoltà. Gli advisor sono al lavoro per valutare il prezzo proposto e tra due-tre giorni presenteranno le loro conclusioni, ma le loro stime sul valore degli asset oggetto dalla transazione non sarebbero distanti dalla somma proposta da Cai. A breve dovrebbe arrivare pure l´ok Enac alla nuova licenza di volo. Più spinosa è invece la questione Ue. Il governo nelle scorse settimane si è mostrato certo di un ok da Bruxelles, che dovrebbe lasciare i 300 milioni del prestito ponte in carico alla bad company di Fantozzi. Ma i tecnici restano ancora prudenti, anche perché non è facile, documenti alla mano, dimostrare una reale discontinuità tra la vecchia Alitalia ? quella avviata alla liquidazione ? e la nuova destinata a nascere dalle sue ceneri.
Cosa succederà se l´Europa obbligherà Cai a farsi carico del rimborso del prestito? Il rischio è che salti l´acquisizione, anche perché la cordata italiana ha messo come condizione vincolante un ok della Ue che non la caricasse di extra-oneri. Dal cilindro però potrebbe spuntare un´altra soluzione: la Cai pagherebbe la Ue ma girerebbe subito il costo al commissario, deducendo i 300 milioni dal prezzo proposto per l´acquisto. Dopo la risposta di Bruxelles, Colaninno potrà stringere i tempi sul partner estero. E malgrado il timido pressing di British Airways e le avance di Lufthansa, la favorita numero uno resta ancora Air France. L´alleato internazionale verserà comunque circa 200 milioni nella cordata, per il 20% del capitale. Poi, forse già all´inizio di dicembre, la nuova Alitalia potrebbe finalmente decollare, lasciando sulle spalle del contribuente buona parte degli oneri del suo salvataggio.