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 2008  novembre 10 Lunedì calendario

ROMA – E

menomale che c’è Travaglio a giurare che «non può essere, Michele adora essere preso in giro». Sarà, però Santoro non sembra essersi divertito con la sua imitazione proposta da Joe Violanti a Morning Show su Radio Dimensione Suono. Prima (due settimane fa) si è lamentato con il patron del network, Edoardo Montefusco che se lo ricorda «piuttosto irritato».
Poichè la parodia, completa di chiacchierate con politici che pensano di parlare col conduttore di Annozero (ma alla fine, se non ci arrivano, viene detta loro la verità) continuava allegramente, l’interessato – riportava ieri Il Giornale – ha fatto scrivere dai suoi legali. Ora però non ne vuol più parlare: «Non ho niente da dire», scandisce prima di chiudere bruscamente la conversazione.
Ci spiega un più paziente Marco Travaglio: «Per come lo conosco, Santoro non è davvero un censore, Max Tortora l’ha imitato per anni, nascosto in uno scantinato a invocare Ruotolo ai tempi dell’editto bulgaro. E Michele si divertiva. Non è allergico alla satira. Adora essere preso in giro da Vauro».
Ecco, forse dipende dall’autore. Joe Violanti non lo fa ridere. Contro Rds per ora c’è una diffida degli avvocati. Il giornalista della Rai sarebbe infastidito soprattutto per i falsi inviti ai politici diramati a suo nome.
Il suo sosia radiofonico è stupefatto: «Si lamenta per un’interferenza nel suo lavoro, ci vede una sorta di sostituzione di identità. Insomma, mi pare eccessivo, da quale pulpito poi viene da predica visto che la satira della Guzzanti nella sua trasmissione non mi sembra così tenera».
Inoltre lo scherzo alla fine viene svelato. Di solito i malcapitati ci ridono e firmano la liberatoria. «Siamo nati come radio libera e come tale continueremo a lavorare», ha commentato Montefusco da Rds. «Ci stiamo muovendo sempre in maniera corretta, nell’ambito ben chiaro dell’ironia, il nostro obbiettivo è solo strappare qualche risata». Degli spettatori, forse: quella di Santoro è dura. Sull’intralcio al lavoro giornalistico punta Travaglio, convinto, lui, del senso dell’ironia santoriano: «Se mi sbaglio sono pronto a cospargermi il capo di cenere, ma non credo proprio che Michele voglia censurare la sua imitazione. Penso che contattare stabilmente delle persone invitandole per finta ad Annozero
sia un’azione di disturbo, con tutte le difficoltà che già abbiamo. Un conto è la caricatura di Fiorello, fatta bene, una tantum. Questi vanno a tappeto, è diverso. E poi voglio prima vedere la lettera, altrimenti non ci credo. Perchè non la pubblicano? Sparare su Santoro fa sempre bene alla carriera ».
Da praticante assiduo di satira, Vauro Senesi, autore delle pungenti vignette con cui si chiude ogni puntata di Annozero
(e dello speciale satirico del manifesto in edicola oggi), prima di ogni altra cosa annota un errore fatale di Joe Violanti: «Spiega lo scherzo? Ma dai, gli scherzi non si spiegano mai, vuol dire che non li sanno fare». Della lettera di protesta non sa niente «ma direi che di Santoro ne basta uno, l’originale, spero che i politici continui a tampinarli lui». Non gli risulta che il collega abbia un carattere permaloso: «L’altra volta l’ho chiamato in causa dicendo che io e lui eravamo proprio due cogl... e non si è mica offeso».
Giovanna Cavalli