Giampiero Martinotti, la Repubblica 8/11/2008, 8 novembre 2008
PARIGI
l´enfant terrible del socialismo francese, quella che scompiglia le previsioni, mette a soqquadro gli organigrammi precotti, dà sui nervi, rende impossibile un tranquillo tran tran in un partito senza bussola e senza linea. Dovrebbe essere un merito, per i suoi avversari è uno dei peggiori difetti. Ma caparbia e ostinata, Ségolène Royal non molla e i militanti socialisti l´hanno premiata ancora una volta. Non è il trionfo di due anni fa, quando il 60 per cento del partito la volle candidata, ma la mozione della Royal ha ottenuto la maggioranza relativa nel voto in vista del congresso. Segno che lei resta la donna che fa sognare i militanti, come una ventata d´aria fresca nel mondo asfittico dei socialisti francesi. Dopo essere rimasta in disparte è tornata alla ribalta e oltre alla sua vita politica è tornata in primo piano anche quella privata: un settimanale rosa ha pubblicato le sue foto in compagnia di Bruno Gaccio, 49 anni (sei meno di lei), creatore della più famosa trasmissione tv di satira politica. E´ stato presentato come il suo nuovo compagno, cosa che ovviamente lei non conferma. Ma qualcuno lega la sua ritrovata forza politica, la serenità con cui affronta gli avversari ad una nuova stagione della sua vita personale.
Certo, la Ségolène Royal di oggi non è quella che nel 2007 fu sconfitta da Nicolas Sarkozy nella corsa all´Eliseo. Non è riuscita a perdere il tono monocorde con cui parla, ma si è data strutture, idee e obiettivi. Poi ha cercato di cambiare look, senza trovare subito quello adatto. In settembre, si è presentata davanti ai suoi sostenitori con una tunica blu, i capelli un po´ arricciati e durante un comizio-spettacolo ha adottato lo stile di un telepredicatore. Anche i suoi fan rimasero perplessi. E lei, imbattibile quando si tratta di annusare gli umori della gente, ha subito cambiato: via gli eccessi spettacolari, bandite le allusioni alla vita privata.
La "nuova" Ségolène, quella che ha sedotto i militanti, è più seria, composta, preparata. La crisi finanziaria le ha offerto un´opportunità che lei non si è lasciata sfuggire. Lo stile del telepredicatore è stato un buco nell´acqua? E lei ha vestito con successo i panni del responsabile politico capace di formulare proposte serie, di criticare certe scelte di Sarkozy, di tenere un discorso ancorato al sociale e alle conseguenze della crisi per i ceti popolari. Tutto ciò mantenendo la sua diversità: la Royal resta diversa dagli altri, lontana dagli apparati. Tacciata di "diva neo-baba" da certa stampa rosa, ha abbandonato gli abiti bianchi che dominavano durante la sua campagna elettorale per un look più colorato. E´ diventata più credibile senza perdere il suo sex appeal.
Risultato: la sua mozione è arrivata in testa nel voto degli iscritti socialisti (29%), davanti ai più quotati Bertrand Delanoe e Martine Aubry (25% ciascuno) e al giovane Benoit Hamon (19%), leader emergente della sinistra del partito. Un successo che ha umiliato l´ex compagno e segretario uscente, François Hollande, e irritato i dirigenti storici del partito, per i quali Ségolène è come il fumo negli occhi. Eppure, tutti hanno dovuto ammettere che spetta a lei trovare una maggioranza nel partito. Ma lo hanno detto sperando di vederla fallire. «Non ho paura di niente», ha risposto lei, convinta di essere la migliore. E´ il suo guanto di sfida in vista del congresso che la settimana prossima dovrà consacrarla o ripudiarla.