Federico Rampini, la Repubblica 8/11/2008, 8 novembre 2008
Qual è l´effetto netto della recessione sul cambiamento climatico? La questione è importante, perché lo stato catastrofico dell´economia non deve farci dimenticare che anche il pianeta versa in condizioni di salute disastrose
Qual è l´effetto netto della recessione sul cambiamento climatico? La questione è importante, perché lo stato catastrofico dell´economia non deve farci dimenticare che anche il pianeta versa in condizioni di salute disastrose. Una de-crescita in apparenza è positiva: meno si produce, meno si inquina. Il nesso è parzialmente vero e ne abbiamo avuto dimostrazioni concrete in passato: in Europa dell´Est per esempio un lungo periodo di crescita negativa fu accompagnato da una parallela riduzione nelle emissioni di CO2. C´è però un´altra conseguenza della crisi economica che gioca in senso inverso. Come si è visto nelle prese di posizione dei governi italiano e polacco, le difficoltà delle imprese vengono addotte come pretesto per allentare lo sforzo di riduzione dell´inquinamento. Il mondo industriale è il primo a lamentarsi di non poter sopportare nuove regole costose per tagliare le emissioni, in una fase in cui i bilanci di tante aziende finiscono in rosso. C´è poi un´altra minaccia, meno evidente ma altrettanto insidiosa. Oltre al calo del prezzo del petrolio, che automaticamente riduce la convenienza a puntare sulle energie rinnovabili, non va dimenticato che queste ultime richiedono investimenti di lungo periodo. E in questo momento le banche o i sottoscrittori di obbligazioni non sono particolarmente generosi nel finanziare centrali eoliche che daranno profitti tra dieci anni. Conclusione: anche l´ambiente ha bisogno che riparta la crescita, possibilmente sostenuta proprio da investimenti pubblici "verdi".