Severino Colombo, Focus n.182, dicembre 2007, pp.90-98 (n.b. L’articolo è riportato per intero), 8 novembre 2008
PER UN PELO
Strumenti di seduzione, ospiti fastidiosi o messaggeri dei nostri stati d’animo. Fragili e resistenti, i nostri 5 milioni di peli e capelli sono chimicamente imparentati con unghie, scaglie, zoccoli e corna: sono filamenti di una proteina, la cheratina, addensati in cellule morte. Eppure crescono sempre: sono fibre inanimate e viventi al tempo stesso. Servono a mantenere costante la temperatura del corpo, ma anche a esprimerci. Per conoscerli, ecco alcune domande a … bruciapelo.
A cosa servono peli e capelli?
Negli animali i peli sono nati come organi di senso: danno informazioni tattili e termiche sull’ambiente. Poi si è aggiunta una funzione protettiva: isolano dal freddo. In origine distinguevano l’uomo dalle scimmie, più pelose; poi sono diventati un segnale di identità: i capelli definiscono l’apparenza a un gruppo (monaci, naziskin, punk,…) e dicono qualcosa di noi. Gli altri peli (sul viso, sul corpo) definiscono la nostra identità sessuale, maschile o femminile.
Di che cosa sono fatti?
I peli sono fatti di filamenti di cheratina. E’ una proteina che dagli strati profondi del derma si sposta in superficie, addensandosi in cellule disposte come le tegole di un tetto. Queste cellule, dette cornee, perdono il nucleo, sostituito da minuscole bollicine d’aria, diventando dure e fibrose. Di queste cellule morte, ricche di cheratina, sono fatte anche le unghie.
Quanti capelli abbiamo?
Circa 100 mila. Ma il numero varia in base all’età e al colore: una bionda ne ha 150 mila, una bruna 110 mila, una rossa solo 90 mila. La densità è tra 200 e 500 per cm².
Quanto crescono i capelli?
Circa 1 cm al mese, 0,4 mm al giorno (soprattutto fra le 10 e le 11 e fra le 16 e le 18). I capelli vivono 4 anni; quando ne perdiamo uno, occorrono 4 mesi perché il bulbo pilifero ne produca un altro. Ogni giorno ne perdiamo 75.
Che cosa ne determina il colore?
Il colore è dato dalle melanine, sostanze colorate. Ne esistono di 2 tipi: l’eumelanina, scura (capelli neri); e la feomelanina, chiara (capelli biondi, dorati, rossi). I capelli diventano bianchi per la perdita di melanociti, le cellule che producono melanina. I capelli sono anche ricchi di minerali, che variano a seconda del loro colore: il ferro è più abbondante nei capelli rossi, il magnesio in quelli neri, il piombo nei capelli castani.
Quanti peli abbiamo?
Circa 5 milioni (un milione solo tra testa e viso). Per la maggior parte sono peli invisibili, corti, senza colore, detti ”peli del vello” o ”peli-folletto”. Su 10 cm² di pelle del torace di un uomo se ne trovano 90; sulla stessa superficie dell’avambraccio, 240; nella regione pubica si arriva a 350. La zona dove i peli invisibili sono più folti è il naso: ne nasconde 1.600 per cm². la regione più affollata di peli terminali, cioè visibili, è la testa: in 1 cm² ci sono circa 300 capelli.
Come crescono?
I follicoli, le strutture che producono i peli, sono programmati per arrestare la crescita dopo alcuni mesi (7 per quelli delle gambe; 4 per barba e baffi); perciò i peli hanno una lunghezza limitata (3 cm per ciglia e ascelle). Nei capelli, invece, la crescita dura 4-8 anni e il capello può raggiungere i 115 cm. Nel suo ciclo vitale, che alterna una fase di crescita e una di riposo, un follicolo produce circa 20 capelli.
La depilazione è una pratica moderna?
No. Già gli Egizi si rasavano con creme a base di olio e miele. E non solo le donne: i sacerdoti, oltre a rasarsi i capelli, si depilavano in segno di rispetto verso le divinità. Corpi maschili depilati erano diffusi in Grecia (gli atleti) e a Roma: per le gambe usavano gusci di noce arroventati.
Come è cambiato il rapporto donna-peli negli ultimi 60 anni?
Fino agli anni ”50, avere i peli sotto le ascelle era normale. Poi, spiega Massimo Canevacci, docente di antropologia culturale alla Sapienza di Roma, la diffusione dei profumi ha creato una nuova estetica: l’eliminazione degli odori corporei ha comportato anche quella dei peli. Dopo le ascelle è toccato alle gambe, con l’arrivo delle calze di nylon negli anni ”60. Un contributo importante venne dal bikini: richiedeva che anche le zone intorno all’inguine e sotto l’ombelico fossero prive di peli. La depilazione totale è nata nella pornografia e poi si è diffusa; oggi anche i peli del pube, sfumati o tagliati, sono usati per lanciare messaggi di seduzione.
E quello dell’uomo?
Nei film di 60 anni fa, gli uomini erano depilati (vedi Tarzan): era un modo per desessualizzare l’uomo. Il primo petto villoso del cinema fu quello di William Holden nel film Picnic (1955): fu uno scandalo. La depilazione maschile è stata portata di nuovo in auge dallo sport: nel body building i peli sono di troppo, perché l’attenzione si deve concentrare sui muscoli.
Qual è il significato simbolico dei capelli?
Sono simbolo di virilità (nell’uomo) e di seduzione (nella donna). In Cina tagliare i capelli era un disonore, nell’antica Roma i soldati portavano barba e capelli corti per non offrire un punto di presa ai nemici; in Francia avere i capelli lunghi era un privilegio di re e nobili. I nomi Cesare, Kaiser e Zar significano ”re dai lunghi capelli”. L’invincibilità di Sansone e dell’eroe babilonese Gilgamesh era legata alle loro lunghe chiome.
E quali gli usi sacri?
Lo sciamano porta capelli lunghi e sciolti per pregare e, danzando, entrare in contatto con il soprannaturale; gli eremiti li lasciano incolti per testimoniare il loro distacco dal mondo. Monaci orientali e frati cristiani si tosano il capo come atto di sottomissione a Dio. Le peot, i lunghi capelli ai lati del volto degli ebrei ortodossi, sono in ossequio a una prescrizione biblica.
E le superstizioni?
Nei paesi di mare, le mogli dei marinai non si tagliano i capelli finchè il marito non è tornato sulla terraferma, pena disgrazie e sventure. Tra i contadini si pensa che porti male tagliare i capelli ai bambini prima che abbiano compiuto un anno di vita. Nell’antico Egitto, quando un ragazzo guariva da una malattia, la famiglia gli tagliava i capelli e li metteva su una bilancia, quindi versava il corrispettivo in oro e argento ai custodi degli animali sacri.
Tagliarsi i capelli è anche un modo di esprimere il lutto: Iside compì quest’atto dopo aver saputo della morte di Osiride.
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Nelle didascalie:
Ci sono tre tipi di capelli: ulotrici, lanosi a sezione piatta (etnie nere); lissotrici, lisci a sezione tonda (etnie mongoliche); cimotrici, ricci a sezione ovale (etnie caucasiche).
Ogni capello può reggere 50-100 grammi; con tutti i capelli si possono sollevare fino a 12 tonnellate.
La barba più lunga (5,33 m) fu del norvegese Hans Langseth, morto nel 1927.
I peli sono di tre tipi: ambisessuali (pube e ascelle), non sessuali (capelli, ciglia e sopracciglia) e maschili (viso, dorso e torace).
I capelli più lunghi sono della cinese Xie Qiuping: 5,6 metri.
I più folti sono quelli biondi, ma anche i più sottili. (0,06 mm: il massimo è 0,1)