Giuliana Ferraino, La Stampa 5/11/2008, 5 novembre 2008
Corriere della Sera, mercoledì 5 novembre Il libro l’ha scritto vent’anni fa perché non voleva dimenticare, premette Marina Salvi, autrice di Donne in movimento, una cronaca personalissima del Sessantotto, che un editore di nicchia, ex sessantottino, (Memoranda, pp
Corriere della Sera, mercoledì 5 novembre Il libro l’ha scritto vent’anni fa perché non voleva dimenticare, premette Marina Salvi, autrice di Donne in movimento, una cronaca personalissima del Sessantotto, che un editore di nicchia, ex sessantottino, (Memoranda, pp. 135, e 13,), ha appena portato in libreria. Non è un romanzo epistolare, ma sono le lettere di amiche italiane e americane a raccontare sei anni vissuti in una comune tra Berkeley e San Francisco, all’inizio degli anni Settanta, quando Marina lascia una famiglia di medici e farmacisti «molto borghese e agiata» (padre romagnolo con due lauree e madre maestra) e sbarca in California, per seguire il grande amore della sua vita, salvo innamorarsi di un altro uomo sull’aereo. Il suo Sessantotto? Quello della liberazione sessuale e delle droghe, che viene rievocato nei personaggi che popolavano la vita quotidiana nella comune. «Un’esperienza meravigliosa», dice ancora oggi Marina Salvi che ha 60 anni, veste Chanel da capo a piedi e si occupa di beneficenza con la Fondazione Gaetano Pini. «Quarant’anni fa nessuna ragazza avrebbe fatto quello che ho fatto io. I miei genitori mi dissero che se uscivo, la porta di casa non si sarebbe più riaperta. Io l’ho fatto, con grande curiosità». Nessun rimpianto, nemmeno a distanza di tanto tempo. «Ho imparato di più in quegli anni che nel corso di tutta la mia vita». Di tutte le cose e le esperienze fatte (e raccontate con dovizia di particolari), ciò che ancora oggi la colpisce ripensando alla vita nella comune è «la promiscuità, nei suoi aspetti negativi e positivi». Riflette: «La coppia aperta è un’esperienza troppo pericolosa, non è proponibile, non siamo educati, non siamo preparati. La coppia aperta allora era obbligatoria. Io? Ho avuto tanti, tanti uomini». Però il marito attuale il libro non l’ha voluto leggere, «perché è geloso, non soltanto degli uomini, ma anche delle mie esperienze». Sua figlia, avuta quando è tornata a Milano per rientrare nei ranghi di una vita borghese, invece ha esclamato: «Mamma, è bellissimo ». Anche se «lei oggi, a 25 anni, non farebbe mai quello che ho fatto io. discreta, riservata, non si fa vedere nuda nemmeno da me». Giuliana Ferraino