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 2008  novembre 06 Giovedì calendario

ROMA - Una "Bmw 320"che esce di strada e piomba come un proiettile su un gruppo di persone assiepate alla fermata dell´autobus su via dei Romagnoli, Dragona, estrema periferia sud della capitale

ROMA - Una "Bmw 320"che esce di strada e piomba come un proiettile su un gruppo di persone assiepate alla fermata dell´autobus su via dei Romagnoli, Dragona, estrema periferia sud della capitale. Alla guida uno zingaro croato di 26 anni, ubriaco e drogato, con un tasso alcolico di quasi quattro volte il limite consentito nel sangue (1.85 su 0,50) e positivo ai test su cannabis, cocaina e oppiacei. Uno schianto terribile, attutito solo in parte dal palo della fermata: a terra, in una pozza di sangue tra urla e gemiti di dolore e paura restano tredici feriti. Strage sfiorata ancora una volta sulle strade di Roma per alcool e droga al volante. Tre delle persone investite sono in codice rosso. Il più grave è un ragazzo di 13 anni, con un trauma cranico, trasportato in elicottero dal "Giovanni Battista Grassi" di Ostia al Gemelli. Secondo i medici, fortunatamente, dovrebbe salvarsi. Prognosi riservata anche per due donne, di 36 e 40 anni. Il conducente della macchina è stato bloccato sul posto da alcuni passanti mentre cercava di allontanarsi barcollando e salvato dai vigili urbani prima che una piccola folla si avvicinasse imprecando, minacciosa. Anche suo padre, in ospedale (dove il figlio era stato ricoverato e piantonato) ha rischiato di essere aggredito e in serata la gente del quartiere ha organizzato una fiaccolata per le strade di Dragona a cui è intervenuto anche il sindaco, Gianni Alemanno. Arrestato per lesioni gravi l´investitore, Bruno Radosavlyevic, nato a Torino ma cittadino croato, che vive in un campo nomadi abusivo a poca distanza dal luogo della tragedia. Il sindaco, Alemanno l´aveva chiesto già in mattinata: «Ho ricevuto una notizia grave, il magistrato non vorrebbe convalidare il fermo... Credo che l´imputazione almeno di tentato omicidio plurimo e l´arresto siano inevitabili». Il pm, Delia Cardia, chiederà stamane la convalida del provvedimento. «Non ero ubriaco, ho perso il controllo dell´auto per evitare una persona che attraversava la strada» si è giustificato il nomade. Ma alcuni abitanti della zona dicono di averlo visto spesso correre a velocità folle. E´ accaduto alle 7,30 del mattino. La fermata, fino a pochi minuti prima, era affollata di bambini in attesa del mezzo dell´Atac che li porta a scuola. L´auto arrivava ad alta velocità, in direzione di Roma e, secondo i vigili del XIII gruppo, potrebbe aver sbandato, effettivamente, per evitare un pedone. Il conducente, ottenebrato dall´alcol e dalla droga, non è riuscito a mantenere il controllo della macchina che ha invaso la corsia opposta e si è abbattuta contro il palo della fermata, poi ha proseguito la sua corsa travolgendo il gruppo di gente. Una signora è stata scaraventata dalla parte opposta della carreggiata. «Ci siamo ritrovati a terra in un lago di sangue, sembrava il terremoto - racconta Nadia Ferrentino, rimasta miracolosamente illesa - c´era gente che urlava, si lamentava, si aggrappava ai miei pantaloni. Cercavo mia sorella Fernanda che ha avuto le gambe fratturate». Uscito dalla macchina, Bruno Radosavlyevic ha cercato di allontanarsi. «Barcollava e farfugliava che doveva andare a chiamare il padre - ricorda Massimo Brunetti, 35 anni - puzzava di alcol ed era visibilmente sbronzo. L´ho afferrato per la giacca e l´ho trascinato indietro. Lui ha opposto resistenza ma senza lottare. Poi sono arrivati i vigili e lo hanno fatto salire sulla loro macchina».