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 2008  novembre 07 Venerdì calendario

«La paura di volare non è sull’aereo, ma nella nostra testa». Lo psicologo Luca Evangelisti non ha dubbi, lui di ansiosi ne ha fatto volare centinaia: è il responsabile del corso Alitalia «Voglia di volare» e ha scritto un libro («Mai più paura di volare»)

«La paura di volare non è sull’aereo, ma nella nostra testa». Lo psicologo Luca Evangelisti non ha dubbi, lui di ansiosi ne ha fatto volare centinaia: è il responsabile del corso Alitalia «Voglia di volare» e ha scritto un libro («Mai più paura di volare»). Quanti italiani non vogliono salire sulla scaletta dell’aereo? «Il 53 per cento, si va dall’apprensione al panico: dopo il corso nove su dieci volano regolarmente». Da dove nasce la paura? «Lo diceva anche Sofocle: ”L’uomo ansioso sente fruscii ovunque”. Ecco, gli ansiosi hanno bisogno di un appiglio cui attaccare i loro timori». Perché l’aereo? « il luogo ideale: non abbiamo il controllo del mezzo e dobbiamo affidarci agli altri, è un ambiente chiuso e sospeso nell’aria. Tocca tutte le fobie fondamentali». Come superarle? «L’aereo è sicuro: gli incidenti si verificano ogni tre milioni di viaggi. Ma per superare la paura bisogna partire dalla nostra testa. Bisogna individuare e affrontare la questione profonda da cui nasce l’ansia. Ma si può. E dopo volare diventa un’esperienza straordinaria».L’aereo decolla e Sandro Bondi stringe gli occhi, si abbarbica al bracciolo come a un’ancora di salvataggio, il viso pallido, le mani sudate, l’inutile ripensamento dell’ultimo minuto. Oramai l’aereo è in fase di decollo, il dado è tratto: dopo 8 anni il ministro della cultura torna a volare. Direzione Mosca dove era in corso una bilaterale fra il governo italiano e quello russo per la firma di una serie di accordi. All’atterraggio non c’è solo il sollievo ma anche l’angoscia per il volo di ritorno (ieri sera). «Ce l’ho fatta, anche se solo a metà visto che ora devo affrontare il ritorno». Sorridono i colleghi di viaggio Roberto Maroni, Giulio Tremonti e Franco Frattini quando Bondi racconta questo atto eroico: «E’ andata abbastanza bene, certo come esordio non è stato un volo breve: oltre tre ore e mezzo. Per fortuna mi ha aiutato un medico specializzato in fobie che mi ha dato dei consigli». Ad aiutarlo anche le hostess: «Sono stati davvero tutti molto carini». Perché in effetti il corso fatto all’Alitalia, che si chiama incredibilmente «Voglia di volare», e destinato a chi questa voglia proprio non ce l’ha, non era andato troppo bene. Un osso duro come studente, Bondi, vittima nella sua vita di molti scherzi del destino per questa fobia. Da ragazzo al comando militare per gli obblighi di leva lo destinarono in Aeronautica: «Rimasi a terra tutto il tempo». All’ultima spiaggia Alitalia dopo una serie di test, di colloqui con psicologi e con ingegneri che spiegano il funzionamento e la sicurezza dell’aereo, c’è chi ha pensato sadicamente di accelerare il percorso con una cura d’urto. E così Bondi è stato chiuso in un simulatore di volo, una cabina di pilotaggio, azionata a modalità turbolenza, quasi una tempesta a cui il ministro non ha resistito. Qualcuno ha insinuato a uno scherzo di hostess e piloti inferociti con il governo. Inutile assicurargli che la turbolenza non diminuisce la sicurezza. Concetto difficile da spiegare a chi otto anni fa ha deciso che la paura di volare era più forte di quella di vedere la famiglia a Boston e che per andarli a trovare preferiva di gran lunga attraversare l’Atlantico. Decisione presa dopo un volo con Berlusconi da Roma ad Arcore. «E me lo ricordo ancora». «Non è facile soffro di vertigini, ma devo farlo, altrimenti come posso continuare a fare il ministro senza viaggiare?». A convincerlo al grande passo raccontano che sia stato il suo capogabinetto, Salvo Nastasi, che gli ha trovato un medico esperto nella paura di volare, lo ha convinto e praticamente accompagnato per mano all’aereo dell’Aereonautica che lo ha portato in Russia. Miglioramenti ci sono stati anche sulla paura di percorrere in auto, ponti, viadotti e strade di montagne a picco sugli strapiombo. «Sapesse che strade, e quanti burroni», ha confessato durante la campagna elettorale». Da questo momento avremo finalmente un ministro con la valigia, in giro per festival culturali? Le cose vanno fatte con calma e così per i prossimi due viaggi programmati dal ministero in Brasile e in Messico, andranno solo i suoi collaboratori. Voglia di volare, ma fino a un certo punto.