Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2008  novembre 07 Venerdì calendario

Il consigliere più stretto è la sorella, il lobbista più fidato il figlio e per amici ha schiere di leader stranieri

Il consigliere più stretto è la sorella, il lobbista più fidato il figlio e per amici ha schiere di leader stranieri. Joseph Biden, vice presidente eletto, è un veterano di Washington per il quale i legami famigliari sono uno strumento della politica e a dimostrarlo è la fiducia che ripone in Valerie Biden Owens, la sorella minore che ha coordinato ogni singola campagna politica da lui fatta in 37 anni di attività. Il legame fra i due nasce negli stenti economici attraversati in tenera età a Scranton, in Pennsylvania e si è poi rafforzato quando Valerie aiutò Joe ad allevare i due figli piccoli, Beau e Hunter, dopo la drammatica morte della madre. Valerie è anche vicepresidente di «Joe Slade White and Company», una società di consulenze strategiche fra le più gettonate in casa democratica. Hunter, figlio di Biden, è invece un vero e proprio lobbista e la «Oldaker, Biden & Belair» che ha contribuito a fondare nel 1988 venne assunta da Joe come consulente per la campagna presidenziale poi conclusasi senza successo. I repubblicani più volte hanno accusato Hunter di fare affari giovandosi dei rapporti politici del padre ma non sono mai riusciti a provarlo fino in fondo, ad eccezione di una raccolta di fondi fruttata 25 milioni di dollari a vantaggio dell’Università del Delaware, lo Stato che Joe rappresenta a Capitol Hill. Se a ciò si aggiunge che la moglie Jill è stata un pilastro della raccolta fondi della campagna e che l’altro figlio Beau, procuratore generale del Delaware oggi in servizio in Iraq, potrebbe prendere al Senato il posto che sarà lasciato vacante dal padre è facile capire perché secondo il tam tam di Washington «per i Biden la famiglia è politica». Parenti stretti a parte, l’altra forza di Biden sono i legami internazionali che risalgono agli anni della Guerra Fredda: conosce di persona la maggioranza dei leader dei Paesi alleati come delle nazioni al centro di crisi, ad esempio la Georgia, ed ha solidi rapporti con i volti più noti della sinistra europea. In Italia Veltroni, Rutelli, Fassino, D’Alema e Vernetti. Molti e frequenti i viaggi nel nostro Paese, l’ultimo in giugno su invito del Consiglio Italia-Usa per intervenire sul multilateralismo ad un convegno a Venezia che vide anche la partecipazione del ministro degli Esteri Frattini, del ceo di Fiat Sergio Marchionne e di Lorenzo Bini Smaghi, membro del consiglio della Banca centrale europea./ Stampa Articolo