Rita Querzè, Corriere della Sera 7/11/2008, 7 novembre 2008
MILANO
Tempi duri per Malpensa. E per Sea, la società controllata dal comune di Milano che gestisce lo scalo insieme con Linate. Il bilancio 2009 con ogni probabilità chiuderà in rosso, e niente dividendi per gli azionisti. La cassa integrazione va ad aumentare. E della liberalizzazione dei diritti di traffico – tante volte chiesta dal presidente di Sea, Giuseppe Bonomi, per far fronte al «tradimento » di Alitalia – per ora nemmeno l’ombra. Ma Sea non si dà per vinta. Insieme con Emirates, ieri ha annunciato il raddoppio dal primo gennaio dei collegamenti da Malpensa per Dubai: da uno a due al giorno. L’ambizione del direttore generale di Emirates Italia, Massimo Massini, è di arrivare a tre. Per ora il raddoppio di Emirates su Dubai, assieme al volo Korean Air da Malpensa per Seoul, sono gli unici esiti positivi delle tante richieste di aggiornamento degli accordi bilaterali internazionali che Sea ha presentato all’esecutivo nel febbraio 2008.
«Il governo considera l’operazione Cai come la prosecuzione dell’operazione Air France», ha detto ieri Bonomi. In altre parole: «Se prima il governo Prodi diceva che la liberalizzazione non si poteva fare perché avrebbe pregiudicato la trattativa con Air France, adesso il governo Berlusconi frena per non ostacolare quella con Cai». «Decine di compagnie aeree straniere vorrebbero volare su Malpensa. Oggi siamo costretti a dir loro di no – ha continuato il presidente di Sea ”. Chiediamo che si metta a regime l’obbligatorietà per Enac al rilascio almeno delle autorizzazioni provvisorie ». Proprio quello che si stabiliva, tra l’altro, in un emendamento della Lega sul decreto Alitalia poi saltato quando l’esecutivo ha posto la fiducia.
Intanto un verbale che sarà firmato oggi da azienda e sindacato certifica il peggioramento della situazione in Sea. In vista un aumento dei lavoratori in cassa. Perciò si chiede il finanziamento urgente dell’ammortizzatore sociale per il 2009. «Siamo preoccupati – sottolinea Nino Cortorillo, segretario generale della Filt Cgil della Lombardia ”. Solo la liberalizzazione dei diritti di volo può cambiare le cose».
Per quanto riguarda i conti, l’azienda metterà a bilancio 47 milioni di crediti inesigibili. Soldi che Alitalia deve alla società aeroportuale ma non ha mai pagato. Azioni di rivalsa? «Ci stiamo muovendo a 360 gradi», risponde sibillino Bonomi. Per quanto riguarda i crediti (non quantificati) di Air One verso Sea, «la compagnia ha proposto un piano di rientro che per ora sta onorando». Tirando le somme, Sea è convinta che le perdite «non saranno così rilevanti, grazie a una gestione oculata». Ma per il 2009 l’abilità del buon padre di famiglia non basterà. Senza cambi di scenario sarà vera emergenza.
Aeroporto Il presidente Sea Giuseppe Bonomi
Rita Querzé