Roberto De Ponti, "Corriere della Sera" 7/11/2008;, 7 novembre 2008
«L’unica cosa che facevo io era di chiedere ai miei compagni di difesa di evitare il più possibile i contatti al limite dell’area: niente punizioni, niente rischi
«L’unica cosa che facevo io era di chiedere ai miei compagni di difesa di evitare il più possibile i contatti al limite dell’area: niente punizioni, niente rischi. Perché la punizione è il momento più difficile per un portiere, più che un calcio di rigore: sul rigore non hai nulla da perdere, sulle punizioni la brutta figura è dietro l’angolo». (Pagliuca)