Walter Galbiati, Repubblica 6/11/2008, 6 novembre 2008
Su Zaleski aleggia il rischio Royal Bank Sotto i 3 euro scattano i reintegri per le azioni Intesa offerte in garanzia I cali di Borsa mettono a rischio i pacchetti del finanziere
Su Zaleski aleggia il rischio Royal Bank Sotto i 3 euro scattano i reintegri per le azioni Intesa offerte in garanzia I cali di Borsa mettono a rischio i pacchetti del finanziere. Vicino l´arrivo di Saviotti WALTER GALBIATI MILANO - Un tempo era la regina dei finanziamenti d´assalto. Ora chi si è affidato a lei rischia di vedere crollare il proprio castello di carta. Lo sa bene un raider come Emilio Gnutti che, lo scorso marzo, si è visto vendere sul mercato i titoli Telecom Italia che aveva dato in garanzia a fronte di un finanziamento di Royal Bank of Scotland. La banca scozzese è sul punto di essere nazionalizzata. a caccia di liquidità, deve limitare gli impieghi e non più tardi di due giorni fa ha lanciato un aumento di capitale da 24 miliardi di euro. Parte da qui l´esigenza di richiamare prestiti in giro per il mondo, anche a scapito di clienti una volta "amici". il destino della Carlo Tassara di Romain Zaleski, che, quando tra il 2006 e il 2007 si è schierata in soccorso dei banchieri italiani spaventati dal consolidamento bancario europeo (erano i tempi della fusione Intesa Sanpaolo), ha rastrellato finanziamenti non solo tra istituti nostrani, ma anche tra le banche d´Oltralpe. La Royal Bank of Scotland ha messo a disposizione del finanziere franco polacco 720 milioni di euro e la francese Bnp Paribas altri 920 milioni. Ma come è costume, queste banche non si sono fidate della sola parola e hanno chiesto delle garanzie. Alla banca scozzese, Zaleski ha dato in pegno 242 milioni di titoli Intesa Sanpaolo, valorizzati circa 3 euro per azione. E ha chiesto depositi collaterali fino al 120% del valore dei titoli. Ai francesi, invece, la Tassara ha fornito un paniere di titoli: 94 milioni di azioni Intesa Sanpaolo, 18 milioni di Generali, 7 milioni di Ubi e 2,3 milioni di A2a. E più o meno gli stessi collaterali. La discesa delle quotazioni di Borsa, e quindi dei titoli dati a garanzia, ha già costretto la Tassara a reintegrare due volte i depositi presso la Royal Bank of Scotland. Solo per citare Intesa Sanpaolo, l´azione è arrivata a un minimo di 2,17 euro. Ora è risalita sopra i 3 euro, ma nessuno, né la Tassara né la banca scozzese vogliono vivere appesi alla volatilità delle quotazioni di Borsa. Tanto meno il sistema di potere che ha in Zaleski un perno di non poco conto. Nelle mani del finanziere, infatti, è concentrato il 5% della maggiore banca italiana, il 2% di Mediobanca (in pegno al Monte dei Paschi) e il 2% di Generali (in pegno sempre a Mps e alla stessa Intesa Sanpaolo). Partecipazioni che costituiscono il cuore del potere economico e finanziario italiano. Proprio per questo, le banche nostrane che hanno già concesso crediti a Zaleski, "in nome del sistema" si sono accordate per rilevare i finanziamenti concessi dagli istituti stranieri. Unicredit, Intesa Sanpaolo, Ubi, Mps e la Popolare di Milano si accolleranno proporzionalmente alla loro attuale esposizione i debiti della Tassara verso Royal Bank of Scotland e Bnp Paribas. L´accordo è in dirittura di arrivo e potrebbe essere finalizzato già la prossima settimana. Come uomo delle banche dovrebbe entrare ai vertici della Tassara Pierfrancesco Saviotti, ex amministratore delegato di Comit con una lunga esperienza nei fidi.