Arturo Zampaglione, Repubblica 6/11/2008, 6 novembre 2008
Shock in California, addio ai matrimoni gay A rischio la legalità di oltre 18 mila unioni, il Colorado salva il diritto all´aborto I referendum No alle nuove unioni in Arizona e Florida, la rabbia della comunità omosessuale A dispetto della vittoria di Obama, buona parte dell´America resta conservatrice ARTURO ZAMPAGLIONE NEW YORK - La California ci ripensa
Shock in California, addio ai matrimoni gay A rischio la legalità di oltre 18 mila unioni, il Colorado salva il diritto all´aborto I referendum No alle nuove unioni in Arizona e Florida, la rabbia della comunità omosessuale A dispetto della vittoria di Obama, buona parte dell´America resta conservatrice ARTURO ZAMPAGLIONE NEW YORK - La California ci ripensa. Dopo aver aperto le porte al matrimonio tra persone dello stesso sesso, seguendo l´esempio del Massachusetts, e aver permesso a 18mila coppie gay di sposarsi legalmente negli ultimi quattro mesi e mezzo, il più grande e per molti versi il più liberal dei 50 Stati americani ha fatto dietrofront. Con 52 per cento di voti favorevoli e 48 contrari, gli elettori californiani hanno infatti approvato in un referendum, svoltosi in coincidenza con il voto per la Casa Bianca, la cosiddetta "Proposition 8" che vieta le nozze tra gay revocando una sentenza della Corte Suprema dello stato. «Siamo riusciti a imporre una riflessioni sul ruolo del matrimonio nella società», ha esultato Jeff Flint, lo stratega della coalizione di esponenti della destra, di integralisti cristiani e di movimenti di difesa della famiglia che aveva lanciato il referendum popolare. Il risultato è stato accolto invece con molta rabbia dai militanti gay, che facevano affidamento sul sostegno di esponenti politici, a cominciare dai due senatori dello stato e dal sindaco di San Francisco Gavin Newsom, e persino di grandi industrie della Silicon Valley come Apple e Google. Analoghe iniziative contro le nozze gay sono state approvate in Arizona e in Florida, a conferma che, a dispetto della vittoria di Barack Obama e delle sue posizioni riformiste, una buona parte dell´America resta ancorata a valori conservatori. E di sicuro dai 150 referendum che si sono svolti martedì in giro per il paese esce una immagine più complessa e articolata di quello che farebbero pensare i successi democratici per la Casa Bianca e il Congresso. Gli elettori del Colorado e del South Dakota hanno respinto i tentativi di limitare o addirittura vietare le interruzioni di gravidanza. Nel Michigan hanno ratificato un emendamento alla Costituzione dello Stato che permetterà la ricerca sulle cellule staminali. Il Michigan è stato il 13mo stato americano a legalizzare l´uso della marijuana a scopi medici e nel Massachusetts è stato deciso di depenalizzarne il possesso fino a una oncia (28 grammi). I movimento per la protezione degli animali hanno ottenuto due vittorie in California e nel Massachusetts . E dopo l´Oregon, anche lo stato di Washington permetterà una forma di "morte dolce". Grazie al voto favorevole del 58 per cento degli elettori nel referendum di martedì sarà possibile per ogni malato terminale che non ha più dei sei mesi di vita chiedere l´assistenza di un medico per mettere fine alle sofferenze con una iniezione letale. I medici non sono obbligati ad accettare, ma se lo fanno "in buona fede" non rischieranno l´incriminazione. Sono tutti successi, questi, dello schieramento progressista. In controtendenza, però, c´è il passaggio in California della "Proposition 8" che aveva scatenato una intensa mobilitazione. Centinaia di attivisti gay erano arrivati a San Francisco e in altre città da ogni angolo d´America per difendere il loro diritto "ad amarsi pubblicamente a legalmente", come aveva detto il sindaco Newsom. Le due parti hanno speso 74 milioni di dollari per la campagna elettorale. Ma alla fine, pur votando per Obama, i californiani si sono schierati contro le nozze gay.