La Stampa 6/11/2008, 6 novembre 2008
AGENDA OBAMA PER CAMBIARE L’AMERICA
Nuovi dossier Afghanistan, Russia
e rapporti multilaterali tra i primi temi
da discutere a Washington e Bruxelles
Propone di rafforzare le pressioni diplomatiche per convincere Teheran a rinunciare al suo programma di sviluppo nucleare. convinto dell’utilità per gli Stati Uniti di ricominciare ad avere contatti diretti con i leader iraniani, ma ha rifiutato di incontrare personalmente il presidente Mahmoud Ahmadinejad in assenza di determinate precondizioni.
Economia - Mutui, spesa pubblica e incentivi fiscali
Obama propone di sospendere per 90 giorni i pignoramenti delle case di quelli che non riescono a ripagare le rate del proprio mutuo e di cambiare la legge che impedisce ai giudici che si occupano di fallimenti di modificare i termini dei mutui immobiliari. Vuole anche che il governo fornisca maggiori garanzie alle istituzioni finanziarie in difficoltà in modo che queste possano tornare a fare credito.
Propone anche un piano di incentivi per 60 miliardi di dollari che comprendono un credito d’imposta alle aziende di 3.000 dollari per ogni posto di lavoro creato sul territorio nazionale, 5 miliardi di dollari per sostenere i prestiti alle piccole aziende e un rinnovo delle agevolazioni fiscali per chi investe nelle piccole aziende.
Politica estera - Guerre e diplomazia
Obama intende completare il ritiro delle truppe statunitensi dall’Iraq entro i prossimi 16 mesi e vuole trasferire 7.000 soldati dal teatro iracheno a quello afgano, considerato da lui prioritario per lottare al terrirismo di Al Qaeda. Inoltre ha minacciato di lanciare attacchi contro i talebani rifugiati all’interno del territorio pakistano, nel caso in cui il governo di Islamabad dovesse continuare a rifiutarsi di farlo. (manca paragrafo)
Ambiente
Considera il risparmio energetico e lo sviluppo della produzione domestica come una priorità. Obama è un sostenitore della produzione di etanolo, considerato una manna per gli agricoltori dell’Illinois, lo Stato dove il senatore eletto a Chicago ha da anni la sua base elettorale, e dove ha appena stravinto alle presidenziali. Il democratico propone un programma d’investimenti di 150 miliardi di dollari in dieci anni per sviluppare le fonti alternative come il solare, l’eolico e l’idrogeno.
Chiede la riduzione obbligatoria dell’80 per cento rispetto ai livelli del 1990 delle emissioni di anidride carbonica e di altri gas serra entro il 2050. Vorrebbe imporre all’industria il taglio drastico delle emissioni di agenti inquinanti nell’aria. Chiede inoltre il varo di una regola per il miglioramento delle prestazioni delle automobili che, in vent’anni, dovrebbero arrivare a fare almeno 23 km con un solo litro di carburante.
Sanità e tasse - Riforme e polemiche fiscali
Un argomento che all’inizio della campagna sembrava uno dei principali. Obama mira a garantire un sistema di copertura universale per tutti i cittadini chiedendo alle principali imprese di contribuire maggiormente a finanziare i costi delle assicurazioni e dando un sussidio statale a chi non può comunque permettersi di pagare una polizza. Il costo stimato per realizzare questa riforma è di 1.600 miliardi di dollari in 10 anni.
Tradizionale argomento di dibattito elettorale, che ha prodotto anche la famosa polemica con «Joe l’idraulico». Obama durante la campagna si è detto favorevole all’aumento delle tasse per gli individui che guadagnano oltre 200.000 dollari all’anno. Ha in programma invece circa 80 miliardi di dollari di risparmi fiscali per gli anziani e i lavoratori meno pagati, e anche per le piccole imprese. Ha però intenzione di mantenere in vita la maggior parte dei tagli fiscali ereditati dall’amministrazione Bush fino alla loro data di scadenza naturale prevista per il 2010.
Immigrati e armi - Clandestini in regola e pistole meno libere
Un altro dibattito che ha infiammato la politica americana, producendo divisioni profonde. Sull’argomento dell’immigrazione Obama si è dichiarato favorevole a consentire la regolarizzazione di molti immigrati clandestini, a condizione di un il pagamento delle tasse arretrate che questi devono allo Stato, accumulate nel periodo di irregolarità.
In uno dei dibattiti che più ha diviso l’America negli ultimi anni, Obama vuole introdurre leggi più severe per l’acquisto e il porto d’armi. Il presidente eletto è contrario alla norma attuale che protegge produttori e commercianti di armi dalle responsabilità civili derivanti dall’uso «improprio» di fucili e pistole che hanno prodotto e venduto.
Aborto e gay - La battaglia per i diritti
Il liberal Obama è a favore del diritto di scegliere di interrompere una gravidanza, un altro argomento che spesso determina l’appartenenza a questo o quel schieramento politico negli Stati Uniti. La propensione a mantenere in vigore piuttosto che rimettere in discussione la famosa sentenza «Roe vs Wade» che ha garantito il diritto all’aborto negli Usa è tra gli argomenti più discussi da diversi anni.
Il presidente eletto si è detto favorevole anche a garantire il diritto alle unioni civili fra persone dello stesso sesso. Su questo argomento ha cambiato posizione nel 2004, e ora chiede l’abolizione del Defense of Marriage Act, che nega il riconoscimento a livello federale dei matrimoni fra omosessuali e concede ai singoli Stati la possibilità di fare altrettanto.