Filippo Ceccarelli, la Repubblica 5/11/2008, pagina 41, 5 novembre 2008
Corsivo. la Repubblica, mercoledì 5 novembre «Presidente?». Pausa. «Presidenteee!» insiste la Perego
Corsivo. la Repubblica, mercoledì 5 novembre «Presidente?». Pausa. «Presidenteee!» insiste la Perego. Ancora pausa: e in televisione, a volte, i secondi sembrano eterni, così come il primo piano di un volto famigliare, ma improvvisamente immobile, fisso e remoto ha l´effetto di calamitare attenzione, ma al tempo stesso crea anche disagio. Più passa il tempo e più assomiglia a una scena de Il Divo, lo spezzone di Buona domenica con il malore e l´assenza di Andreotti. Quel suo lungo corpo rigido sulla poltroncina dello studio, la conduttrice giustamente in ansia, il pubblico che rumoreggia, visione irreale, eppure plausibile nel tempo della sua riproducibilità digitale (http://tv.repubblica.it/piu-visti/settimana/andreotti-malore-in-diretta/25879?video). Poi sì, certo, Andreotti non solo si è subito ripreso, ma il giorno dopo ha sdrammatizzato il tutto da par suo, con battute di spirito e perfino una certa allegria. Ma intanto varrà giusto la pena di constatare come la tv, al giorno d´oggi senza dubbio il più agognato mezzo di consacrazione del successo, del consenso e del potere, sollecita anche impietosi sguardi anatomici e mette in scena piccole e grandi cerimonie di degradazione. Di colpo si privatizza lo spazio pubblico e su quello privato si accende la pubblicità. Tutto allora sembra vano: e sarà pure il bello della diretta, ma anche la sua dolorosa simmetria. Filippo Ceccarelli