http://www.politicaonline.net/america/usa2008/poteri.htm, 4 novembre 2008
Nella carica di Presidente degli Stati Uniti, grosso modo, coincidono e si uniscono i poteri che in Italia sono divisi tra il presidente della Repubblica e quello del Consiglio
Nella carica di Presidente degli Stati Uniti, grosso modo, coincidono e si uniscono i poteri che in Italia sono divisi tra il presidente della Repubblica e quello del Consiglio. Il solo importante limite è quello della impossibilità per il capo di Stato americano di avanzare direttamente proposte di legge essendo tale prerogativa propria dei membri del Congresso, senatori e deputati. Sui quali, peraltro, egli può agire per ottenere che avanzino progetti legislativi a lui graditi (il mezzo tecnico più frequentemente usato a tale riguardo è quello di indirizzare specifici messaggi ai due rami del Parlamento). L’ELEZIONE - L’elezione ha luogo in novembre. L’entrata in carica è fissata al 20 gennaio dell’anno seguente (fino alla prima elezione di Franklin Delano Roosevelt - 1932 - l’insediamento avveniva, invece, il 4 marzo). MANDATO - Il mandato è per un quadriennio e, cioè, "a termine", il che preclude la possibilità di una sfiducia da parte del Congresso (altra cosa è l’impeachment). RIELEZIONE - Un presidente non può essere rieletto per più di una volta e ciò a seguito di un Emendamento costituzionale adottato nel 1951, suscessivo alla quadruplice rielezione di F.D. Roosevelt. Il quale, primo ed unico, aveva osato contravvenire, riproponendosi una terza e poi, addirittura, una quarta volta, alla disposizione consuetudinaria dettata da George Washington che, rifiutando una terza nomina, aveva dichiarato che nessun uomo avrebbe dovuto occupare quella carica per più di otto anni. I POTERI - Questi i principali poteri presidenziali. Il presidente: 1. in materia internazionale negozia e stipula i trattati con il consenso di almeno due terzi del Senato; 2. in materia legislativa gode del potere di raccomandazione o "impulso" (attraverso il messaggio sullo stato dell’Unione o specifici messaggi ad hoc) e del potere di veto; 3. nomina i funzionari federali con il necessario consenso del Senato; 4. ha il comando delle Forze Armate; 5. in casi eccezionali, può esercitare poteri straordinari. Poteri del vicepresidente Nelle Convenzioni i partiti sono chiamati a scegliere il candidato alla vice presidenza, carica di non poco conto, sia per ragioni costituzionali (è il naturale successore del presidente in caso di morte o dimissioni e presiede di diritto il Senato, anche se vota solo in situazioni di parità), sia per motivazioni squisitamente partitiche, perché il suo nominativo, la sua provenienza politica e geografica sono assai importanti per il completamento della squadra (ticket) da mettere in campo. LE PRIMARIE - Tutto discende dal risultato delle primarie e dei caucus che hanno preceduto le convenzioni, perché se il candidato presidente è dotato di un buon numero di delegati la scelta in merito alla vice presidenza è praticamente di sua esclusiva competenza. Se, invece, la Convenzione ha operato al di là e al di fuori dei risultati elettorali preliminari, la decisione sarà presa dai boss che controllano l’apparato. In un caso come nell’altro, comunque, il candidato alla vice presidenza sarà di centro se l’aspirante presidente è collocato a destra o a sinistra dello schieramento politico; dovrà essere del Sud se l’altro è del Nord; dovrà rappresentare le istanze popolari se il leader è borghese o viceversa, alla ricerca del mix migliore da proporre all’elettorato. LUNGA STORIA - Nella ormai lunga storia degli Stati Uniti d’America, in molte occasioni (ben otto causa mortis ed una per dimissioni) il vice è subentrato nella massima carica istituzionale e non sempre si è dimostrato all’altezza della situazione. Se ciò è avvenuto e se ben pochi dei vice presidenti si ricordano per qualcosa di rimarchevole è anche perché difficilmente il candidato alla presidenza accetta di mettersi accanto individui di grande personalità che ne possano oscurare la fama, preferendo normalmente figure mediocri o di scarso peso, per quanto rappresentative di una qualche istanza, sociale o geopolitica che sia. Nella leggenda americana il vice presidente è "colui che vive ad un battito di cuore dal potere" (ed il cuore che batte e che si può fermare è, ovviamente, quello del presidente), mentre, nella vita di tutti i giorni, la sua è "la carica più priva di potere reale degli interi Stati Uniti". *** (Ansa 2004) Fissati piu’ di 200 anni fa, all’ epoca dell’entrata in vigore della prima - e finora unica - Costituzione degli Stati Uniti, i poteri del presidente americano non hanno in questo periodo subito grossi mutamenti e sono considerati tra i piu’ ampi a disposizione di un capo di Stato in una democrazia occidentale. Il presidente viene eletto per quattro anni a suffragio popolare (tecnicamente indiretto) ed e’ rieleggibile per un secondo mandato, ma non oltre. Cio’ a seguito di un Emendamento costituzionale adottato nel 1951, suscessivo alla quadruplice rielezione di Franklin Delano Roosevelt. Il quale, primo ed unico, aveva osato contravvenire, riproponendosi una terza e poi, addirittura, una quarta volta, alla disposizione consuetudinaria dettata da George Washington che, rifiutando una terza nomina, aveva dichiarato che nessun uomo avrebbe dovuto occupare quella carica per più di otto anni. L’elezione ha luogo in novembre. L’entrata in carica è fissata al 20 gennaio dell’anno seguente (fino alla prima elezione di Franklin Delano Roosevelt - 1932 - l’insediamento avveniva, invece, il 4 marzo). Il presidente non e’ responsabile davanti al Congresso (parlamento bicamerale) dal quale non deve ottenere un voto di fiducia, ma dal quale puo’ in casi estremi esser costretto ad abbandonare il potere (solo per violazioni della costituzione) con la lunga e complessa procedura dell’impeachment. Il presidente e’ allo stesso tempo capo dello Stato, capo del Governo e comandante in capo delle Forze Armate. I ministri vengono scelti da lui e non sono collettivamente responsabili davanti al Congresso, ma al momento della nomina devono ottenere un voto di conferma da parte del Senato. Il presidente non ha il potere di sciogliere le camere, ma ha un potere di veto su ogni legge da esse approvata. Il veto puo’ essere annullato solo da una nuova votazione da parte di entrambe le camere a maggioranza di due terzi dei loro membri. In materia internazionale il presidente negozia e stipula i trattati con il consenso di almeno due terzi del Senato; in materia legislativa gode del potere di raccomandazione o impulso (attraverso il messaggio sullo stato dell’Unione o specifici messaggi ad hoc) e del potere di veto; nomina i funzionari federali con il necessario consenso del Senato; e in casi eccezionali, può esercitare poteri straordinari. I POTERI DEL VICEPRESIDENTE Sono piuttosto limitati: la sua è ’la carica più priva di potere reale degli interi Stati Uniti’. Il vicepresidente ha essenzialmente due compiti: presidere il Senato e sostituire il presidente in caso di impedimento temporaneo o definitivo. 25/mo emendamento della Costituzione americana prevede un trasferimento dei poteri al vicepresidente in caso di dimissioni forzate o volontarie del presidente, della sua morte o della sua ’’incapacita’’’ a governare. L’emendamento viene applicato anche se un presidente deve essere sottoposto ad anestesia e in questo caso questi deve firmare personalmente il documento con cui si trasferiscono temporaneamente i poteri al vicepresidente. E’ sempre il presidente, dopo il suo risveglio dall’ anestesia, a decidere se e’ in grado o meno di riprendere le sue funzioni. Le norme sulla successione al vertice del governo federale precisano che, nell’ordine, dopo il vice presidente, vengono lo speaker della camera dei rappresentanti, il presidente pro tempore del Senato e il segretario di Stato. *** Il presidente degli Stati Uniti d’America viene eletto da un collegio elettorale di secondo grado (formato cioè da persone elette a loro volta dal voto popolare) e resta in carica per un periodo di quattro anni. Durante il proprio mandato il presidente, al contrario di quanto avviene in molti altri Paesi, continua a ricoprire il ruolo di leader del proprio partito. Al tempo stesso è depositario del potere esecutivo, svolgendo la funzione sia di primo ministro che di capo dello stato. Non sono di sua pertinenza, invece, il potere legislativo e quello giudiziario. Quest’ultimo spetta alla Corte Suprema, alle corti d’appello e ai tribunali distrettuali, mentre l’altro è di competenza del Congresso degli Stati Uniti, composto da Camera dei rappresentanti e Senato. Secondo quanto previsto dalla costituzione americana, il presidente deve redigere e sottoporre al Congresso una relazione annuale sull’andamento degli affari pubblici. Viene in tal modo offerta una panoramica della situazione nazionale dal punto di vista economico e sociale, permettendo tra l’altro al presidente di presentare a deputati e senatori le proposte di legge che ritiene di più urgente attuazione. Il capo della Casa Bianca controlla anche le attività dei numerosi enti federali (fra i quali figurano i Servizi segreti, i Servizi investigativi e il Consiglio per la sicurezza nazionale) e l’operato dei quattordici segretari (paragonabili ai nostri ministri) responsabili dei singoli dipartimenti. La costituzione inoltre prevede che il presidente sia anche il comandante in capo delle forze armate. Invia gli ordini ai vari comandi militari tramite l’ufficio del segretario alla Difesa e, affiancato dai capi dell’esercito, della marina, dell’aviazione e dei Marines, prende decisioni sulle strategie militari, gli armamenti e gli stanziamenti da destinarsi a tale settore. Non gli è permesso, invece, dichiarare guerra, essendo questo un potere che spetta unicamente al Congresso. Il presidente infine dispone di poteri diplomatici, fra i quali figurano la negoziazione dei trattati, la nomina degli ambasciatori all’estero (entrambe queste decisioni necessitano dell’approvazione dei due terzi del Senato), il prendere accordi con i capi di Stato esteri per azioni comuni e il ricevere gli ambasciatori stranieri. Simone Collini/Grandinotizie.it/27 marzo 2001 ore 17:00