La Stampa 4/11/2008, 4 novembre 2008
Lettera. La Stampa, martedì 4 novembre In qualsiasi direzione si tenti di tagliare la spesa pubblica si levano alti lai, che in buona sostanza invitano a tagliare da un’altra parte
Lettera. La Stampa, martedì 4 novembre In qualsiasi direzione si tenti di tagliare la spesa pubblica si levano alti lai, che in buona sostanza invitano a tagliare da un’altra parte. Ma esiste una zona franca che nessuna forza politica (tantomeno la sinistra) osa mettere in discussione: le indennità dei militari in missione estera. A spanne, fanno 500 milioni l’anno. Si badi, sono indennità in aggiunta allo stipendio che fanno dei nostri militari i meglio pagati al mondo e, infatti, nel caso del Libano la paga complessiva (stipendio più indennità) supera gli ingaggi correnti per i soldati di ventura. Ma come è possibile pagare ottomila euro netti al mese ai quadri (e 6.200 alla truppa) in un teatro nel quale, nel corso di 29 anni, abbiamo sofferto un solo caduto per cause belliche? Nulla mi toglie la convinzione che tanta prodigalità miri a facilitare l’azione di comando; senza quella montagna di denaro, forse nascerebbe qualche problemino a spedire soldati in giro per il mondo. Maresciallo Guido Guasconi Esercito Italiano