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 2008  novembre 04 Martedì calendario

L’offerta di Cai è irrevocabile fino al 30 novembre: un termine perentorio, perché oltre quella data Alitalia non avrà più un soldo per far volare gli aerei

L’offerta di Cai è irrevocabile fino al 30 novembre: un termine perentorio, perché oltre quella data Alitalia non avrà più un soldo per far volare gli aerei. Intanto nel triangolo Alitalia-Cai-AirOne spunta una nuova società che si chiama curiosamente CaiOne. Nonostante l’offerta di Cai sia sul suo tavolo da tre giorni, il commissario Augusto Fantozzi però non dà alcun numero sul suo perimetro, né sul valore. Prima dell’acquisto dovrà arrivare nelle mani di Fantozzi la valutazione predisposta da Banca Leonardo sulla congruità dell’offerta. I tempi dovrebbero essere relativamente brevi: la banca d’affari avrebbe già predisposto una stima del valore delle singole parti, tale che sarebbe sufficiente «accorpare» le singole voci dell’offerta Cai per arrivare a un giudizio sul valore. In realtà, spiegano alcune fonti, tra l’offerta e il valore della perizia ci sarebbe spazio per alcune limature. Di certo i funzionari di Banca Leonardo sono stati impegnati fino alla tarda serata di ieri sul dossier Alitalia, anche per prendere visione dell’offerta di Cai. Da quello che trapela, le indicazioni arrivate dal consulente finanziario di Fantozzi, Rothschild - circa un miliardo - sarebbero «compatibili» con le cifre circolate sull’offerta Cai sottraendo a quel miliardo i debiti relativi alle ipoteche sugli aerei, circa 700 milioni nei bilanci Alitalia, e gli oneri relativi ai contratti di leasing. Il comunicato diffuso ieri dal commissario straordinario spiega che «il corrispettivo dovuto e le modalità e i termini di pagamento saranno comunicati dopo che il perito indipendente nominato dal ministero dello Sviluppo economico (Banca Leonardo, appunto) avrà trasmesso la perizia. L’offerta presentata da Cai sarà oggetto di un’istruttoria, anche con l’ausilio dell’advisor finanziario della procedura (Rothschild), e sarà sottoposta alle Autorità competenti». Le indiscrezioni parlano di 93 aerei per un miliardo, di cui 650 milioni di debiti ipotecari e 100 di acconto. L’offerta, dice Fantozzi, «ha ad oggetto beni, contratti, crediti e debiti». Fra i beni tra l’altro, «i diritti di atterraggio e decollo, utilizzati o meno». Sono esclusi, invece, i diritti delle tratte per il trasporto merci: per il ramo d’azienda si è fatta avanti la Alis di Alcide Leali, nella quale ha una quota minoritaria Intesa Sanpaolo. Un’altra quota - sempre di minoranza - verrà sottoscritta da Cai, la quale così si garantirà un accordo di partnership con Alis per il trasporto merci anche sugli aerei della nuova Alitalia. Altre due partnership Cai sarà tenuta a sottoscriverle con Atitech - gli stabilimenti napoletani che fanno la manutenzione degli Md 80 - e con Ams, l’altra controllata di Alitalia che fa manutenzione ai motori e partecipata al 40% da Lufthansa. Infine, dice Fantozzi, Cai dovrà onorare tutti i contratti di fornitura già sottoscritti. Per effettuare l’operazione, Cai ha già preparato delle strutture societarie apposite. Curiosamente, con la scomparsa di Air One, arrivano Cai One e Cai Two. Si chiamano così le due società che sono state acquisite in ottobre da Ubs fiduciaria e serviranno per acquisire alcuni dei rami d’azienda del «pacchetto Alitalia» come chiarito dal comunicato del commissario straordinario Augusto Fantozzi: «L’offerta è formulata da Cai per sé e/o per Società interamente controllate, che si riserva di nominare». A parte c’è la partita degli aerei Air One. Dovrebbero essere 55 ad entrare in Cai, ma in leasing. Gli aerei resterebbero di proprietà di Carlo Toto che incasserebbe i relativi canoni. Nel balletto delle cifre, una fonte finanziaria che ha avuto modo di consultare la documentazione, cita una stima di valore di Alitalia redatta sulla base dell’ultimo piano industriale presentato dalla compagnia nel mese di aprile, prima del commissariamento: «Zero».