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 2008  novembre 04 Martedì calendario

Previsioni di Bruxelles: «Il 2009 regalerà a tutti i big europei un andamento piatto o peggio, con la Spagna a meno 0,2% e il Regno Unito in picchiata a -1

Previsioni di Bruxelles: «Il 2009 regalerà a tutti i big europei un andamento piatto o peggio, con la Spagna a meno 0,2% e il Regno Unito in picchiata a -1. Tengono i baltici e alcuni nuovi entrati dell’Est, con minor vigore, però. Niente margini per Francia che nel 2009 sforerà il 3% di Maastricht con l’Irlanda. La finanza pubblica italiana non preoccupa. Il debito torna a gonfiarsi (104,3% del pil nel 2009) e dovrebbe riprendere il calo nel 2010. Il deficit appare in linea col piano triennale del governo (2,5% del pil nel 2008; 2,6% nel 2009) e Tremonti trova in questo un segnale incoraggiante. Le ricette sono limitate. La disoccupazione picchia (6,8% nel 2008) assieme al costo unitario del lavoro (+5,1%) che, parallelamente al calo della produttività per unità occupata, «pesano sulla posizione competitiva del paese». La frenata della domanda (-0,2% nel 2008) ha fatto il resto. In ribasso l’inflazione, da noi e in Europa. Tremonti, ieri in Commissione Bilancio, ha confermato che la manovra triennale resta immodificabile e ha spiegato quanto e come intende spendere quello che può spendere: «fino a 600 milioni per far fronte al boom delle casse integrazioni, altri 96 per i servizi segreti, 15 milioni di euro l’anno nel triennio per forze di polizia e vigili del fuoco, 750mila euro per il nascituro «osservatorio di politica internazionale». Il nostro debito pubblico è al 104% del Pil, il fabbisogno (spesa pubblica complessiva) a ottobre è salito a 52,5 miliardi, rispetto ai 38 dell’ottobre 2007 (Marco Zatterin sulla Stampa).